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di PIERO QUARTO
MATERA – Una giornata convulsa, caotica, piena di dubbi. Di accelerazioni e di brusche frenate. L’Olimpia Bawer Matera rimane nel limbo, sfoglia la margherita e aspetta, prende tempo. La “maretta” dopo la sconfitta di Ferentino è un dato oggettivo che ritroviamo puntualmente anche il giorno dopo malgrado il direttore sportivo Pallotta, molto duro nel dopomatch, risulti irrintracciabile. Ma anche questo conferma il momento di attesa in casa materana con il presidente Lorusso che si limita a dire: «aspettiamo, devo parlare, vedere, decidere, domani (oggi per chi legge, ndr) avrò le idee più chiare».
I punti della vicenda restano sempre gli stessi, il primo porta all’acquisto di un play che al Matera serve come il pane ma non ci sono trattative serie in giro solo qualche “boutade” di scarsa attendibilità.
Il secondo porta all’esonero dell’allenatore che vedrebbe però la società su posizioni diverse, una parte decisa ad una sterzata immediata (“Non si può rischiare di perdere anche ad Agrigento allo stesso modo”), un’altra più attendista che opterebbe per una “seconda chance che non si nega a nessuno”. Posizioni difficili da far collimare anche se non inconciliabili, posizioni che oggi dovranno giungere ad una sintesi che al momento risulta imprevedibile e che dovrà tener conto di un particolare non da poco: Matera dopo Agrigento avrà il derby con il Potenza cioè due partite e due scontri diretti che non si possono sbagliare. Arrivarci con i dubbi e le incertezze è l’unica cosa che non si può fare.
Dare o non dare la fiducia al tecnico Corà è un compito che tocca giustamente alla società materana nel suo complesso. Noi da osservatori, da cronisti e da conoscitori del microcosmo Olimpia ci auguriamo solo che non sia una fiducia a termine. Per tutti infatti è giunto il momento di assumersi delle responsabilità, il recente passato qualcosa in questo senso dovrebbe aver insegnato.

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