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SOVRAFFOLAMENTO, struttura vecchia e sottodimensionamento del personale della polizia penitenziaria. Sono questi i punti critici sottolineati dai deputati del Pd, Salvatore Margiotta e Antonio Luongo, dopo la visita al carcere di Potenza di ieri. I parlamentari sono stati accompagnati all’interno della casa circondariale dal Direttore, Michele Ferrandina, e dal Dirigente della Polizia Penitenziaria di Potenza, Commissario Grippo. Al termine della visita hanno inoltre incontrato il responsabile dell’UGL, Vito Messina. «Abbiamo apprezzato – affermano Margiotta e Luongo – la professionalità del Direttore e del personale del carcere, così come del Commissario e degli agenti di Polizia Penitenziaria: ciascuno di essi opera con competenza ed efficienza. Abbiamo, allo stesso tempo, riscontrato anche a Potenza, i problemi ormai endemici del sistema carcerario italiano: sovraffollamento (a fronte di un massimo di 220 posti, oggi sono detenute circa 250 persone e nei giorni scorsi si è giunti anche a 270), con conseguenze facilmente immaginabili; struttura vetusta -è stata costruita 50 anni fa – che avrebbe necessità di un intervento massiccio di manutenzione straordinaria e di ammodernamento degli edifici; personale, soprattutto quello di polizia penitenziaria, fortemente sottodimensionato rispetto alle esigenze di un istituto che è il più grande della Basilicata e l’unico a disporre di una sezione femminile».
Per i due parlamentari le carceri « necessitano di investimenti straordinari per la costruzione di nuovi istituti, per la ristrutturazione dei vecchi, per le assunzioni di agenti di polizia penitenziaria, nonché per il riordino delle carriere direttive, inspiegabilmente ancora non allineate, nonostante le previsioni di legge, a quelle della polizia di stato». Di qui la critica al governo e l’impegno del Pd che « utilizzerà ogni possibile strumento per migliorarla, e per dare risposte concrete ai disagi che si vivono nelle carceri italiane, nella consapevolezza che il grado di civiltà di un paese si legga anche dalle condizioni in cui si svolge l’azione detentiva e rieducativa». E nel giorno della visita dei parlamentari, interviene nel dibattito anche Vito Messina, vice segretario della Federazione nazionale polizia penitenziaria dell’Ugl. Il sindacalista si sofferma sulla chiusura del settore femminile esprimendo contrarietà «perché – dice – questa Federazione non era presente il 1° di dicembre presso il Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria in via dei Mille a Potenza, comunque non l’avremmo mai avvallata tale ipotesi, con una ricaduta negativa socio-economica sulla città di Potenza».

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