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E’ in programma per questa mattina nel palazzo municipale di Rosarno, un incontro tra i componenti della task-force costituita dal ministero dell’Interno, la terna commissariale, guidata dal prefetto Domenico Bagnato, che amministra il Comune di Rosarno, ed una delegazione di cittadini, per fare il punto della situazione dopo la rivolta degli immigrati.
Intanto è stato effettuato nella notte il trasferimento di circa 250 immigrati dalla ex cartiera «La Rognetta» di Rosarno verso i centri d’accoglienza di Crotone e Siderno. Il trasferimento è scattato alle 23 di ieri sera tra gli applausi dei cittadini residenti nella zona interessata.
La notte è trascorsa tranquilla grazie anche alla presenza di decine di uomini delle forze dell’ordine che hanno presidiato i punti strategici della città ed in particolare i due accampamenti in cui sono insediati le centinaia di immigrati che lavorano nei campi intorno a Rosarno.
A Reggio Calabria, intanto, si è insediata la task force ministeriale incaricata dal ministro dell’Interno, Roberto Maroni, di individuare le soluzioni necessarie al fine di superare la tensione tra la comunità rocarnese e gli stranieri che in centinaia vivono in città. Il bilancio degli scontri è pesante: 37 feriti e numerose persone fermate. Intanto le forze dell’ordine stanno organizzando il trasferimento degli immigrati dal secondo centro in cui sono ospitati, a Rosarno, in una fabbrica dismessa che era gestita dall’ex Opera Sila, dove ci sono circa 500 immigrati, la maggior parte regolari.
Un gruppo di extracomunitari ha chiesto di andarsene autonomamente raggiungendo la stazione ferroviaria, e alcuni lo hanno fatto singolarmente accompagnati dalle forze dell’ordine. Polizia e carabinieri stanno comunque valutando le singole richieste per evitare iniziative spontanee e singole da parte degli immigrati che possono creare problemi di ordine pubblico legati a possibili reazioni da parte degli abitanti di Rosarno.
Si stanno studiando le modalità per eseguire entro 48 ore, così come è stato concordato, il trasferimento degli immigrati nelle condizioni che garantiscano la massima sicurezza.
Ma non sembrano arrestarsi nonostante i trasferimenti le violenze contro gli extracomunitari da parte degli abitanti di Rosarno. È la conseguenza della rabbia dei cittadini per il mancato sgombero immediato degli immigrati che qualcuno avrebbe voluto.
IL BILANCIO DEGLI SCONTRI
Il bilancio riferito dalla Prefettura di Reggio Calabria parla di 37 feriti. Tra loro, 19 extracomunitari, due dei quali in gravi condizioni, presi a sprangate. Altri due sono stati gambizzati con colpi di fucile caricato a pallini: vivevano in un casolare abbandonato tra Rosarno e Laureana di Borrello.
Le loro condizioni, comunque, non sono gravi e sono stati ricoverati nell’ospedale di Polistena. Feriti anche 18 rappresentanti delle forze dell’ordine, nessuno dei quali grave. Ma è un bilancio, che a questo punto, appare assolutamente parziale. Nella serata di ieri c’è stata anche una sassaiola tra alcuni abitanti, che hanno tentato di avvicinarsi e accerchiare la struttura di ricovero ex Esac e le centinaia di immigrati che vi sono accampati. È stata costruita una barricata, composta da auto, copertoni e cassonetti dei rifiuti, per impedire agli immigrati di fare altri raid in paese. Gli abitanti che stanno attuando il blocco sono armati di spranghe, bastoni ed hanno con loro taniche di benzina. Una situazione, dunque, dalle conseguenze imprevedibili che crea timori soprattutto per quanto può accadere la notte. È valsa a poco, dunque, la riunione nel Municipio di Rosarno del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduta dal prefetto di Reggio Calabria, Luigi Varratta, per predisporre le misure necessarie per fronteggiare l’emergenza. Nel corso della riunione è stata data notizia della costituzione da parte del ministro dell’Interno, Roberto Maroni, di una task force che dovrà gestire la situazione in relazione, soprattutto, alla presenza degli immigrati, individuando, in particolare, i clandestini. Il gruppo di lavoro ha anche l’obiettivo di affrontare la questione non solo dal punto di vista dell’ordine pubblico, ma anche per quanto riguarda gli aspetti legati allo sfruttamento del lavoro nero ed all’assistenza sanitaria.
GLI ARRESTI
Convalidati cinque dei sette arresti di immigrati fatti da polizia e carabinieri in relazione agli incidenti accaduti a Rosarno. La decisione è stata presa dal gip del Tribunale di Palmi, che sta valutando le posizioni dei vari arrestati. Non sono state ancora prese decisioni, invece, per quanto riguarda la convalida dell’arresto dei tre abitanti di Rosarno accusati di avere commesso atti di intemperanza e di aggressione nei confronti di immigrati. Uno è accusato di tentato omicidio e gli altri due di resistenza e minacce a pubblico ufficiale. Tra questi ultimi c’è anche il figlio di un affiliato alla cosca Bellocco, ma il suo legame con ambienti criminali non viene considerato rilevante ai fini delle indagini.
I FERITI
Sono ancora gravi, e la prognosi resta riservata, ma si mantengono stabili le condizioni dei due immigrati feriti ieri pomeriggio a colpi di spranga a Rosarno da alcune persone non identificate. Uno dei due immigrati, che è quello in condizioni più gravi, è ricoverato nel reparto di neurochirurgia degli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria, mentre l’altro, che deve essere operato ad un rene per delle lesioni che ha subito, si trova nell’ospedale di Polistena. Per quanto riguarda gli altri feriti, 19 extracomunitari e 18 uomini delle forze dell’ordine, non vengono segnalate situazioni di particolare gravità. Alcuni sono stati già dimessi, mentre altri vengono tenuti sotto osservazione.
L’APPELLO DI NAPOLITANO
Vera e propria guerriglia, ormai, per la quale ha chiesto uno stop immediato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: «Fermare senza indugio ogni violenza».
APPELLO AI CITTADINI DI ROSARNO
Il prefetto Varratta ha rivolto un appello ai cittadini: «Non alimentate la tensione – ha detto -. È una situazione di emergenza che va gestita con calma, rasserenando il clima. Ci saranno delle decisioni da prendere e per farlo c’è bisogno che si allenti il clima di tensione». «Non ci saranno sgomberi con la forza. Le persone saranno sottoposte a controlli e poi saranno adottati i provvedimenti previsti dalla legge».
Ieri sera il Capo della polizia, Antonio Manganelli, ha disposto l’invio a Rosarno di un «consistente contingente di uomini delle forze di polizia, per assicurare il miglior controllo del territorio e garantire serenità a tutta la popolazione presente». La decisione è stata presa da Manganelli sentito il ministro dell’Interno Roberto Maroni e d’intesa con il comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, generale Leonardo Gallitelli.

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