X
<
>

Condividi:
2 minuti per la lettura

di ANTONELLA CIERVO
TOCCHERA’ ai Nas, stamattina, togliere i sigilli messi il 7 gennaio scorso al deposito della mensa di Piccianello e disporre la distruzione degli alimenti surgelati che si trovavano nel frigo, affidata ad una ditta specializzata. Gli altri cibi verranno portati da personale della Asl, in discarica.
Il sequestro del materiale e degli altri alimenti era scattato dopo il blitz degli inviati di Striscia la Notizia in cui i due inviati Fabio e Mingo sostenevano che la struttura creata 10 anni fa da don Giovanni Mele serviva cibo scaduto ai poveri che si recavano alla mensa per mangiare.
Due settimane dopo è il parroco della chiesa don Pierdomenico Di Candia a illustrare lo stato dell’arte.
«Abbiamo avuto oggi il certificato di agibilità (rilasciato dall’ufficio urbanistica del Comune, ndr) che, insieme al’autorizzazione della Asl che ci auguriamo arrivi presto, ci consentirà di riaprire i locali della mensa in cui, almeno per ora, potremo servire i pasti con il sistema del catering». Dopo la chiusura della cucina, i 60 ospiti della mensa erano stati accolti dall’associazione laica Accoglienza senza confini dove avevano potuto rifocillarsi con i pasti preparati nei giorni successivi grazie ad una vera e propria gara di altruismo. Istituzioni, alberghi, forze dell’ordine avevano garantito un pasto caldo a coloro i quali erano rimasti senza un luogo in cui poter sfamarsi.
«Ha cominciato la signora Antonietta – ha scritto in un foglio parrocchiale don Pierdomenico nei giorni scorsi – preparando panini per gli ospiti l’8 gennaio, dando il via ad una catena di solidarietà».
La riapertura della sala mensa è un primo passo verso la definitiva soluzione di questa vicenda che aveva portato nella stessa giornata alla chiusura della cucina.
In quest’ultimo caso bisognerà concludere i lavori richiesti dalla Asl per la dispensa che riguardano la scaffalatura e la pitturazione delle pareti.
Operazioni già in fase di conclusione che dovrebbero consentire la riapertura di entrambi i locali entro la fine del mese.
Don Pierdomenico ammette con prudenza che i tempi dovrebbero essere rispettati anche se, dopo due settimane di febbrile attività, preferisce lasciare poco spazio alle parole e dedicarne molto di più alle operazioni tecniche e burocratiche in grado di garantire il ritorno alla normalità agli ospiti della mensa.
La disponibilità, nel frattempo, continua a non mancare. «Oggi (ieri, ndr.) e domani se ne occuperà la Provincia di Matera , domenica l’arcidiocesi di Matera-Irsina mentre sta procedendo la raccolta di altro materiale per ripristinare le scorte».
Il centro d’ascolto riservato a circa 250 famiglie in difficoltà, intanto, è stato temporaneamente trasferito alla Caritas «Ma siamo impegnati – prosegue don Pierdomenico – per prevedere il cambio di destinazione d’uso per la sede in via Istria dove presto ricondurremo l’intera attività di ascolto e sostegno con la distribuzione di alimenti e vestiario».

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE