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di EMILIA MANCO Una donna al vertice del nuovo Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Lagonegro, l’avvocato Rosa Marino. E’ la prima volta al Foro di Lagonegro ma soprattutto la prima donna in tutta la Basilicata nei quattro Fori (Potenza – Matera – Lagonegro e Melfi) a ricoprire tale incarico. Originaria di Senise dove abita ed esercita la professione di avvocato, sposata con due figlie, ha 54 anni e da oltre venticinque è iscritta all’albo del Foro di Lagonegro, laureata con il massimo dei voti in Giurisprudenza negli anni ’80 a Napoli presso l’Università Federico II e da subito ha iniziato ad esercitare la professione. In quegli anni, non esisteva il praticantato di due anni presso uno studio legale, il sistema era diverso, si iniziava con il giuramento durante l’udienza presso il Tribunale ed una volta superato l’esame di stato si ci iscriveva all’albo forense. E’ stata componente del Consiglio dell’Ordine a Lagonegro e quindi sempre con una presenza viva al suo interno. Lagonegro è un piccolo Foro ma abbastanza antico con odore sempre di soppressione da oltre dieci anni, oggi ha un piccolo privilegio, quello di aver eletto una donna quale presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati. L’avvocato Marino è sempre il punto di riferimento per tantissime avvocatesse che si ritrovano, alle prime armi, ad affrontare l’annosa professione del difensore. “In circa trentanni di professione mi sono sempre battuta per il mantenimento del presidio insieme a tutto il Foro. Ho sempre esercitato esclusivamente la professione forense e non ho mai svolto altro lavoro nella vita. Negli ultimi tempi ho avuto un po di sollecitazione a questa canditatura e ho presentato una lista. Ci sono i soliti problemi come la riforma dell’ordinamento forense a livello nazionale, si affacciano di nuovo le proposte di legge che sembrerebbero voler eleminare i Fori minori che sono tantissimi in Italia e quindi siamo pronti a fare battaglia su tutti gli argomenti. Proprio lunedì – ha affermato il neo presidente Rosa Marino – ho presieduto il primo Consiglio. Il problema maggiore da affrontare è quello relativo alla soppressione dei Fori minori che ricordo quale annoso problema per il Tribunale di Lagonegro da diversi anni perché ogni Governo cerca di accoppiare benefici-costi, ma non è così perché un Tribunale è sempre segno di civiltà ma soprattutto presenza di legalità su un determinato territorio”. “Proprio nei piccoli Tribunali, come il nostro – continua Marino – abbiamo i rinvi da un’udienza ad un’altra a due o tre mesi invece a Roma li abbiamo a tre anni. Così la giustizia riesce ad essere più efficente a differenza dei grandi Tribunali. Credo che le battaglie attuali saranno queste. Il Foro comunque è compatto – conclude Marino – e cercherà di difendere questo patrimonio in quanto, senza, significherebbe perdere non solo per la collettività, per gli avvocati, per le cancellerie ma soprattutto per le popolazioni. Se chiudesse il tribunale di Lagonegro, tutto l’hinterland di piccoli paesini montani lontani da tutto, anche per il certificato del casellario giudiziario bisognerebbe andare a Potenza.”

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