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di ANTONIO CORRADO
TROPPI galli nel pollaio”. L’espressione agreste sintetizza meglio di tutte la situazione del Pd materano, alle prese con febbrili trattative per individuare il candidato a sindaco della città dei Sassi.
Un sabato notte convulso, seguito, ieri, da un’altra nottata, sono serviti solo a capire che sarebbe meglio evitare le Primarie, per non ridurre la consultazione democratica interna a una mera conta di voti, una sorta di prova muscolare tra le forze interne, che potrebbe realisticamente indebolire l’immagine unitaria del partito. Come si fa a improvvisare, in pochi giorni, una campagna elettorale seria per giungere in modo consapevole a una scelta altrettanto seria e, soprattutto, unitaria?
L’esito provvisorio di sabato notte ha messo sul piatto delle trattative l’ipotesi concreta delle Primarie, con i nomi piuttosto consolidati di Angelo Cotugno e Salvatore Adduce, entrambi aderenti della mozione Bersani; la segretaria provinciale, Anna Ferrara, e Pasquina Bona, entrambe sostenute dalle due novelle anime della ex mozione Franceschini. Pare che le prime linee del Pd materano lavorino anche per evitare la consultazione, peraltro troppo vicina a quella precedente (ottobre 2009), in quanto darebbe la stura a tutti i rappresentanti più o meno autorevoli del partito, verso una legittima candidatura. Ora il partito deve essere e apparire unito.
Come si fa? Candidando proprio uno delle prime linee, ovvero Filippo Bubbico, Vincenzo Santochirico e Salvatore Adduce per la Bersani; Maria Antezza e Carlo Chiurazzi per la ex Franceschini. Oppure Vincenzo Viti, assessore regionale in carica all’Agricoltura (già “sussurrato” da Maria Antezza), che potrebbe essere l’uomo di sintesi, ma anche scombinare le carte. In ogni caso, pare che Viti abbia già declinato l’invito informale, per evitare la bagarre della precedente consultazione, chiedendo inequivocabilmente una eventuale piena convergenza sul suo nome. Di certo, una candidatura delle prime linee, per quanto piuttosto improbabile sui nomi di Bubbico e Chiurazzi (più verosimile su Santochirico, Antezza e Adduce), metterebbe in moto una serie di incastri alla Regione e al Parlamento, tali da caricare la scelta di Matera di un peso politico particolarmente oneroso e delicato.
Quindi, mentre andavamo in stampa, ieri notte, i vertici materani del Partito democratico avevano da poco iniziato un nuovo vertice bollente, alla presenza del segretario regionale, Roberto Speranza, partito dal capoluogo di regione alla volta di Matera, intorno alle 21.15.
Sono ancora in piedi due ipotesi: un accordo unitario tra le prime linee interne al partito, che propenderebbe giocoforza a spingere la candidatura unitaria di Adduce, in quanto unico “smarcato” da impegni meramente politici, che vedrebbe l’eventuale convergenza sicura delle espressioni della sua mozione (Bubbico e Santochirico) e anche Chiurazzi. L’alternativa, è che la ex mozione Franceschini, di fatto spezzata, dovrà rinunciare al metodo del dialogo unitario tra le mozioni e arrivare alle Primarie, lasciando spazio, così, ad altri nuovi nomi, in ossequio al principio di democrazia interna. Forse oggi se ne saprà di più.

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