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Sono tutti residenti in alcuni comuni della provincia di Vibo Valentia, i 322 falsi braccianti agricoli, denunciati in stato di libertà dai carabinieri per truffa aggravata ai danni dell’Inps. Il valore accertato della truffa è di 1,8 milioni di euro.
L’attività investigativa ha preso avvio da una serie di accertamenti incrociati svolti da personale dell’Inps e dei carabinieri per verificare la correttezza delle richieste di pagamento delle giornate agricole da parte di alcuni braccianti. Dalle indagini è emerso che molti dei richiedenti gli indennizzi previsti, avevano dichiarato di lavorare alle dipendenze di aziende agricole quando, invece, esercitavano altra attività lavorativa.
Dalle verifiche è emerso, ad esempio, che lavoratori avevano dichiarato di essere addetti alla coltivazione di prodotti come fragole o cipolle in terreni posti ad oltre 800 metri di altezza oppure ricoperti dai boschi. E’ emerso anche il caso di un terreno di 100 metri quadri in cui, per oltre due mesi, hanno lavorato ogni giorno ben 60 braccianti agricoli.
I militari hanno anche accertato come alcuni intestatari dei contratti di locazione dei fondi agricoli per i quali figuravano impiegati, i falsi braccianti fossero deceduti da decenni o ricoverati in diverse case di cura della regione o, ancora, dichiarati incapaci di intendere e volere. Nell’indagine sono stati coinvolti alcuni dipendenti di un patronato di Vibo Valentia che figuravano anche loro nell’elenco dei braccianti beneficiari dei contribuiti previdenziali.

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