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di Paolo Merchiorre

BARI – Ancora 20 giorni per conoscere le prime verità su com’è morta Elisa Claps e, forse, avere qualche traccia concreta sul suo assassino. Venti giorni è il tempo che il medico legale incaricato dalla procura di Salerno, Francesco Introna, ha annunciato che serviranno per depositare sul tavolo del pm Rosa Volpe i risultati dell’autopsia eseguita ieri nell’Istituto di medicina legale al Policlinico di Bari.
L’esame è durato tre ore circa. Oltre all’equipe del professor Introna e al pm, c’erano i tecnici della polizia scientifica e i consulenti di parte, Rocco Maglietta per Danilo Restivo (l’unico indagato nell’inchiesta con le ipotesi di reato di omicidio, violenza sessuale e occultamento di cadavere) e Luigi Mastrangelo per i famigliari della sedicenne scomparsa il 12 settembre 1993.
Un lavoro complesso perchè, come ha confermato Introna, il corpo della ragazza «era mummificato e parzialmente scheletrizzato». E allora, per avere la certezza scientifica che quei resti siano di Elisa (al di là del riconoscimento di alcuni effetti personali già compiuto dai famigliari) saranno eseguite analisi del Dna e analisi antropologiche sui resti scheletrici.
Per chiarire le cause della morte di Elisa e gli eventuali strumenti usati, saranno compiuti esami istologici per cercare «eventuali sanguinamenti interni – ha spiegato Introna – che possono giustificare eventi traumatici violenti». Il medico legale non ha voluto sbilanciarsi quando gli è stato chiesto se siano state trovate tracce di violenza sul corpo della ragazza. «Il mio referente è il magistrato» ha tagliato corto, ma ha aggiunto che oggi è stato fatto «un passo aggiuntivo» e che si procede «passo passo».
Intanto il team della polizia scientifica, guidata dalla biologa Patrizia Stefanoni, funzionaria della sezione indagini di genetica forense, ha eseguito i prelievi per individuare tutti gli eventuali Dna diversi da quello di Elisa Claps. Inoltre saranno esaminati i capelli trovati, e nel materiale di risulta prelevato sotto il punto in cui è stata trovata la salma, nella chiesa della Santissima Trinità a Potenza, si cercheranno gli eventuali resti delle unghie, che il cadavere non aveva più perchè scheletrizzato.
Il corpo di Elisa resterà nell’Istituto di medicina legale di Bari sino a quando i risultati della perizia non saranno stati consegnati al magistrato inquirente. Poi finalmente, dopo 17 anni, i resti della ragazza potranno essere consegnati alla famiglia per il funerale. Era uno dei desideri, insieme a quello di sapere chi ha ucciso sua figlia, espressi da mamma Filomena: dare sepoltura alla sua Elisa e poter deporre un fiore sulla sua tomba e pregare.
Alla domanda se vi fossero tracce di un eventuale feto, Introna ha risposto «assolutamente no, visto che non c’erano gli organi interni, la salma è mummificata», mentre in merito al’ipotesi di un eventuale soffocamento della ragazza, il medico legale ha chiarito che «il collo era completamente scheletrizzato, i frammenti dell’osso ioide, non perchè fratturato, ma non ancora ossificato, li abbiamo recuperati e su questo faremo delle indagini».
«Abbiamo fatto un passo aggiuntivo», ha dichiarato il professor Introna. «Procediamo passo passo – ha detto – perchè questa è un’indagine abbastanza complessa in considerazione dello stato di decomposizione estrema della salma».

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