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«L’accensione del cero è il segno evidente di una Calabria che si affida al Santo Patrono con Speranza ed Amore». Lo ha detto il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti – informa una nota dell’ufficio stampa della giunta – nel corso della tradizionale cerimonia dell’offerta dell’olio e dell’accensione della Lampada votiva a San Francesco di Paola, Patrono della Calabria. Quest’anno l’olio è stato offerto, da parte del Presidente in un’anfora realizzata e donata, per l’occasione, dall’orafo Gerardo Sacco.
Prima della cerimonia il Governatore Scopelliti ha rivolto un messaggio ai calabresi presenti e a quelli collegati via internet: «La cerimonia che ci vede oggi qui, in questo secolare Santuario, per celebrare un rito che ebbe inizio nel 1952, rappresenta – ha detto il Governatore – un momento di grande religiosità popolare e di commozione intima per chi, come noi, crede al Messaggio d’Amore e di Carità di San Francesco. I fedeli provenienti da ogni parte della regione, anche quest’anno numerosi, esaltano la solennità dell’evento, per me particolarmente emozionante perchè, quale primo impegno pubblico da Presidente della Regione Calabria, compio il gesto così alto e ricco di forti significati, non solo spirituali, come questo dell’offerta dell’olio al Santo Patrono, in un’anfora donata e creata per l’occasione dal maestro Gerardo Sacco».
«Siamo certi – ha proseguito – che San Francesco continua a proteggere la nostra terra con la premura di un Padre, vicino nei momenti d’incertezza e di pericolo e pronto a sostenerci nei momenti di difficoltà». Facendo riferimento, poi, al Santuario, il Presidente Scopelliti ha detto che «il luogo in cui ci troviamo è certamente unico nella nostra regione, è qui che la gente di Calabria esprime e manifesta il senso della sua unità e comunione. In questo luogo dove San Francesco visse per decenni, riscopriamo la forza di dare maggiore senso alla nostra testimonianza nella vita sociale di tutti i giorni».
Scopelliti ha quindi parlato dell’attualità del Messaggio del Santo. «Quel suo senso della fratellanza, della condivisione – ha proseguito – corrisponde al concetto di solidarietà dei nostri giorni, a quel volontariato di cui i nostri giovani sono oggi convinti testimoni. E poi, il perseguimento della giustizia sociale, tema scottante della società contemporanea, che ci vede tutti impegnati, nel rispetto della responsabilità dei ruoli da ciascuno di noi ricoperti, per la realizzazione di una nuova stagione dei diritti. A questo proposito facciamo nostri gli orientamenti che la Cei ha recentemente emanato nel documento: «Per un paese solidale. Chiesa Italiana e Mezzogiorno». La sfida è difficile e la strada che dobbiamo percorrere per risalire la china è costellata di insidie, ma il consenso accordatoci dagli oltre seicentomila elettori calabresi dimostra che è stata avvertita la necessità del cambiamento. Ai giovani, alle donne, agli anziani a quanti da noi si attendono qualche certezza in più rispetto al passato, ribadisco che il nostro unico obiettivo è quello di governare e lavorare insieme nell’interesse supremo dei cittadini calabresi». «L’ho detto – ha devidenziato il Presidente della Regione – e lo voglio ricordare anche oggi, molte sono le criticità che affliggono la nostra regione con alcune priorità che devono essere affrontate e risolte in tempi brevi con decisione e determinazione: la sanità, l’ambiente e la lotta alla disoccupazione. In questi settori ci concentreremo maggiormente e la nostra azione amministrativa sarà caratterizzata da scelte meritocratiche trasparenti nel rispetto della legalità per evitare ogni possibile tentativo di infiltrazione criminale o affaristica. Non ci occuperemo solo delle emergenze, ma programmeremo la nostra azione politica per la costruzione di una strategia di sviluppo duraturo della Calabria che, siamo convinti, è strettamente connessa al tipo di rapporto che riusciremo ad instaurare con i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, quel Mediterraneo tanto caro anche al nostro Santo Patrono. Siamo consci che è un progetto ambizioso ed impegnativo da realizzare in un periodo medio-lungo ma è necessario iniziare da subito. Così come è necessario pensare ad una nuova idea di sviluppo che veda tutto il Mezzogiorno protagonista. Allora sì che il nostro sud, la nostra terra non sarà più considerata in contrapposizione alle regioni del nord ma partecipe al perseguimento dell’interesse generale del Paese». «Con l’aiuto di tutti calabresi – ha concluso – e la benedizione di San Francesco di Paola, siamo sicuri che riusciremo a costruire una nuova Calabria, quella Calabria che ha dimostrato di avere una volontà autonoma di riscatto, nel convincimento che dobbiamo contare sulle nostre forze come condizione insostituibile per valorizzare le molteplici potenzialità che ha la nostra regione, per inaugurare una nuova stagione dove la speranza di creare un futuro migliore per noi e per le nostre famiglie non è più un’utopia ma un obiettivo che insieme possiamo raggiungere. La Calabria che vogliamo costruire è libera, forte, capace di guardare con speranza al domani».

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