X
<
>

Condividi:
2 minuti per la lettura

Il titolare di una armeria, Rocco Carbone, di 45 anni, è stato ucciso ieri sera in un agguato a Bovalino, in provincia di Reggio Calabria. L’uomo aveva da poco chiuso la sua attività commerciale, in via Fratelli Bandiera, quando è stato raggiunto da alcuni colpi di arma da fuoco ed è deceduto all’istante.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Locri e gli agenti del commissariato della Polizia di Stato di Bovalino per le indagini.
Carbone, che era residente a Platì, piccolo centro poco distante da Bovalino, era incensurato.
L’uomo, secondo una prima ricostruzione fatta dai carabinieri del Gruppo e della Compagnia di Locri, si era attardato nella sua armeria, in via Fratelli bandiera, nel centro della cittadina. Dopo avere chiuso la serranda, Carbone è stato raggiunto da alcuni colpi di fucile. Sulla base della dinamica dell’omicidio, gli investigatori sembrano escludere l’ipotesi di un tentativo di rapina.

Carbone è stato ucciso con un solo colpo di fucile calibro 12 caricato a pallettoni, sparato da distanza ravvicinata, e la fucilata ha raggiunto l’uomo al volto ed alla gola. L’assassino, secondo gli investigatori, si è avvicinato, a piedi, alla vittima e quando è arrivato a due, tre metri da lui ha sparato.

Le indagini
Le indagini degli investigatori, oltre che su Bovalino, sono concentrate anche su Platì, paese in cui Carbone viveva. Particolare attenzione viene posta sulla vita privata della vittima e sulle sue frequentazioni. Al riguardo, i carabinieri hanno già cominciato a sentire familiari ed amici della vittima.
Probabilmente sono dei professionisti i killer che hanno ucciso Carbone, e che hanno atteso il momento più propizio perchè l’armiere non avesse alcuna possibilità di trovare riparo. Coniugato, padre di tre figli, Rocco Carbone, stante anche l’attività che svolgeva, non aveva mai avuto problemi nè pare, negli ultimi tempi, nutrisse timori per la sua incolumità. Indagini a 360 gradi, dunque, non escludendo eventuali aspetti della vita privata ed altri inerenti proprio all’attività svolta; fattore – quest’ultimo – che potrebbe aver fatto entrare Carbone in contatto con qualche cliente particolare. Per tutta la notte i Carabinieri hanno interrogato parenti ed amici della vittima nonchè persone vicine ad ambienti criminali ed eseguito diverse perquisizioni.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE