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di PIERO QUARTOMATERA – «SONO IL primo a dire che non stiamo dando un buon servizio ma da qui a parlare di violazione dello Statuto ce ne corre».
Angelo Cotugno del Partito Democratico non nasconde l’autocritica per l’impasse che la maggioranza e il Partito Democratico hanno determinato lunedì in Consiglio non trovando l’accordo sulla scelta del Presidente dell’assemblea.
«Io credo che le valutazioni fatte dalla minoranza possono essere legittime anche se io avrei discusso delle linee programmatiche che sono state presentate dal sindaco».
Cotugno poi va anche oltre ed aggiunge rispetto all’atteggiamento della maggioranza: «io la censura me la prendo tutta, la maggioranza ha la responsabilità di non aver chiuso per la presidenza del Consiglio ma sono altresì convinto che adesso la situazione si vada a sbloccare».
Cotugno infatti esclude che la conduzione del presidente anziano possa protrarsi nel tempo finchè la maggioranza non troverà un accordo: «credo che a questo punto ci siano le condizioni per chiudere nel giro di pochi giorni. Il senso di responsabilità e la volontà comune porterà a questa definizione della situazione e poi le segreterie politiche potranno far valere le loro peculiarità per determinare un’intesa».
Insomma l’accordo si troverà e se non ci dovesse essere saranno le segreterie politiche a riuscire ad imporlo con il potere che possono esercitare.
Così nel prossimo consiglio ci sarà un presidente eletto.
Questa è almeno l’esplicita convinzione di Cotugno: «la minoranza ha presentato tre ordini del giorno sottoscritti da almeno otto consiglieri, si dovrà dunque convocare al più presto un nuovo Consiglio.
Io credo che per quella data sarà trovato un nuovo equilibrio per la presidenza del Consiglio e tutto quanto il resto giunta compresa. Oramai infatti il tempo è scaduto e bisogna arrivare ad una soluzione. Credo ci sarà nel giro di pochi giorni».
Non entra nello specifico della situazione ma commenta le polemiche con la minoranza il sindaco Salvatore Adduce che sottolinea la volontà sua personale e dell’Amministrazione di tenere aperte le porte del confronto e cercare anche di recepire i consigli positivi che dovessero arrivare dall’opposizione: «mi ha sorpreso molto che la minoranza non sia rientrata in aula al momento delle dichiarazioni programmatiche sarebbe stato utile ed importante».
«La minoranza ha tutte le ragioni per protestare perchè noi non si è riusciti a raggiungere una sintesi sufficiente.
Anche se io trovo legittimo chiedere il rinvio così come abbiamo fatto.
Certo sarebbe stato meglio evitarlo ma mi aspettavo comunque che la minoranza rientrasse per ascoltare le dichiarazioni programmatiche.
Del resto è stato rinviato sia il punto sulla commissione elettorale sia quello sugli indirizzi e le nomine dei rappresentanti comunali negli enti sui quali l’opposizione, Acito in particolare, aveva avanzato dubbi di opportunità».
Sul futuro dell’Amministrazione ora molto resta da capire in relazione, soprattutto agli equilibri nel Pd e alle scelte di Italia dei Valori che ha marcato il proprio dissenso nell’ultima seduta consiliare.

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