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di PIERANTONIO LUTRELLI
Clamoroso. Il Tar di Basilicata ha reintegrato nelle sue funzioni di vice sindaco con deleghe ai Lavori Pubblici, Manutenzione e Centro storico, il consigliere comunale di Nova Siri, Michele Laddomata. L’ordinanza è stata depositata in segreteria ieri, ma l’udienza camerale si è tenuta il giorno prima, martedì scorso. La vittoria di Laddomata è targata Nicola Gulfo, avvocato con studio a Tursi, con esperienza trentennale. Ora non resta che attendere la notifica in municipio dell’atto di annullamento, previa sospensione dell’efficacia, ordinato dal Tribunale amministrativo regionale, riferito al provvedimento sindacale (di defenestrazione) numero 7.036 dello scorso 29 marzo, e Laddomata tornerà in sella. «Ho avuto sempre fiducia nel mio operato ed in quello della magistratura -ha detto al Quotidiano finalmente rasserenato “il brindisino” come tutti lo chiamano nella cittadina al confine con la Calabria, per via delle sue origini di Francavilla Fontana- mi sono sempre adoperato per il bene del popolo. Il mio unico interesse -ha tenuto a precisare togliendosi qualche sassolino dalla scarpa- sono i cittadini e non le beghe politiche locali». Ricordiamo che lo scorso 29 marzo, appunto, il sindaco Giuseppe Santarcangelo, gli aveva revocato le deleghe. Con le seguenti motivazioni: “Si è deteriorato in maniera irreversibile -citiamo testualmente- il rapporto fiduciario e di lealtà in forza del quale lo scrivente ha nominato il signor Laddomata [.] il medesimo nell’espletamento delle deleghe ha sistematicamente disatteso le elementari norme e regole che presiedono all’amministrazione della cosa pubblica. Tanto è di pregiudizio alla cura degli interessi della comunità locale ed alla realizzazione del programma politico-amministrativo sulla cui base è intervenuto il voto popolare”. Motivazioni impugnate dall’avvocato Gulfo. Vediamo cosa ha scitto il Tar: “Vista la domanda di sospensione dell’esecuzione del provvedimento impugnato – scrive il Tar – presentata in via incidentale dalla parte ricorrente [.] ritenuto sussistente il requisito del pregiudizio e sussistente il requisito del “fumus”, con riferimento al profilo di illegittimità evidenziato, [.] con riguardo alla denunciata inidoneità del corredo motivazionale inserito nell’atto impugnato a spiegare le ragioni del venir meno del rapporto fiduciario e la carente indicazione delle concrete situazioni nelle quali il ricorrente avrebbe disatteso norme e regole poste a base dell’amministrazione pubblica[.] per questi motivi il Tar accoglie l’istanza incidentale[.]. Ora chi farà posto a Laddomata? Che farà il sindaco?

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