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La Procura generale di Catanzaro ha presentato ricorso in Cassazione contro la condanna di secondo grado nei confronti di Luigi Campise, il giovane di 26 anni condannato in appello a sedici anni di reclusione, per l’omicidio della fidanzata Barbara Bellerofonte (in foto), di 18 anni, compiuto a Montepaone Lido (Cz) il 27 febbraio del 2007. La sentenza d’appello è stata emessa il 23 marzo scorso. In primo grado Campise era stato condannato a 30 anni di reclusione.
Il sostituto procuratore generale di Catanzaro, Domenico Prestinenzi, ha depositato il ricorso in Cassazione sostenendo che a Campise non dovevano essere riconosciute le attenuanti generiche. Secondo la Procura generale, infatti, l’imputato non ha mai reso una confessione completa, in modo particolare per quanto riguarda l’arma utilizzata per il delitto, i litigi avuti con la vittima e la sua volontà di uccidere la ragazza. Nel ricorso in Cassazione, inoltre, si evidenzia anche che l’omicidio di Barbara Bellerofonte fu premeditato e questo sarebbe di ostacolo alla concessione delle attenuanti generiche che ha prodotto la riduzione della pena. Campise, dopo un anno di detenzione, nell’aprile del 2008 fu scarcerato per l’omicidio della sua fidanzata perchè il tribunale della libertà accolse la richiesta del suo difensore contro la proroga delle indagini sul delitto.
Nel maggio del 2008 fu nuovamente arrestato per i reati di estorsione e porto illegale di arma. Successivamente il giovane, in libertà per l’omicidio, fu scarcerato perchè aveva scontato la condanna per i reati di estorsioni. La scarcerazione di Campise provocò polemiche ed il giovane fu nuovamente arrestato.

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