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Gli uomini della compagnia Carabinieri di Vibo Valentia, con il supporto dei comandi dell’Arma competenti per territorio, hanno provveduto alla notifica di 10 avvisi di garanzia emessi dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vibo Valentia nei confronti di altrettante persone, ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere, truffa, falsità materiale ed ideologica commessa dal pubblico ufficiale ed esercizio abusivo di una professione.
Tra i destinatari dei provvedimenti, che sono stati eseguiti dai militari in Lazio, Campania, Lombardia, Puglia e Sicilia, moltissimi insospettabili che, l’attività di indagine, ha permesso di identificare come compartecipi di un’associazione dedita alla produzione ed alla vendita, in tutto il territorio nazionale, di certificati di laurea falsi.
In particolare a ricevere l’avviso di garanzia è stato un noto imprenditore romano, M.F., titolare di un’agenzia di stampa e di servizi culturali molto attiva nella capitale e situata a pochi passi dal Pantheon, ed i suoi più stretti collaboratori che, sfruttando il proprio vasto giro di conoscenze ed amicizie, erano diventati il vero e proprio collettore per le richieste di lauree contraffatte che, in base alla difficoltà di reperimento ed al tipo di abilitazione a cui davano diritto, avevano un vero e proprio tariffario.
La catena di amicizie,s econdo gli inquirenti, si estendeva ben oltre i confini della capitale, raggiungendo, di fatto, tutte le regioni italiane da cui decine di persone, ogni settimana, contattavano le società del gruppo per ottenere abilitazioni e lauree.
Altro destinatario dei provvedimenti emessi dalla Procura di Vibo Valentia è stato A.C., indicato come genero del boss Totò Riina che, è stato accertato dagli investigatori, teneva stretti rapporti d’affari proprio con l’imprenditore romano al fine acquistare alcuni attestati di laurea.
Gli oltre 100 uomini dell’Arma impiegati nell’operazione hanno anche provveduto ad eseguire 15 perquisizioni nei comuni di Roma, Alatri, Gaeta, Latina, Pollica, Fondi, Corleone, Agropoli, Limbiate nonchè negli atenei universitari di Messina e Bari, dove sono stati acquisiti interessanti documenti su alcune convenzioni stipulate con la Moldavia per il riconoscimento delle lauree conseguite all’estero.
Settore su cui, affermano gli inquirenti, «la cricca aveva posto gli occhi ravvisando incredibili possibilità di guadagno giocando sulla convalida di lauree più o meno vere conseguite negli stati dell’Est-Europa». Importantissima documentazione è stata anche rinvenuta all’interno delle sedi societarie dell’imprenditore romano, in cui gli uomini della Compagnia di Vibo Valentia hanno sequestrato decine di faldoni di documenti considerati estremamente interessanti e che potrebbero consentire di identificare numerosi altri falsi medici e professionisti che, nel passato, si erano rivolti all’uomo per ottenere la documentazione necessaria all’esercizio delle più disparate professioni senza averne titolo.

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