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In due, un uomo e una donna, sono saliti sulla scala anticendio del palazzo della giunta regionale e, raggiunto il quarto piano, hanno scavalcato la ringhiera e hanno tentato di buttarsi nel vuoto. E’ accaduto ieri pomeriggio intorno alle 18.
Alcuni colleghi – i 19 lavoratori della ex Agile che rischiano il posto di lavoro – resisi conto di quanto stava per accadere si sono precipitati su per le scale. Alcuni hanno messo in salvo la donna che si reggeva con una mano a un pilastro, altri, invece, si sono fiondati sull’uomo che, intanto, si era già sporto nel vuoto. Hanno faticato non poco a tirarlo su visto che l’uomo, padre di 4 figli, ha opposto resistenza. Era davvero intenzionato a farla finita. Ai colleghi dei due si sono uniti alcuni agenti della Digos che si trovavano sul posto proprio perché sotto il palazzo del dipartimento alle Attività produttive c’era il presidio dei lavoratori in attesa dell’esito dell’incontro tra sindacati e i vertici della “Data contact” e della “Lucana sistemi” subentrate alla Agile nella gestione del Cup, Centro unico per le prenotazioni delle prestazioni sanitaria.
L’uomo, cardiopatico, ha avuto un malore èd è stato subito trasferito, dai sanitari del 118 accorsi sul posto, nell’ospedale San Carlo dove attualmente è ricoverato per controlli. La donna, invece, è rimasta con i suoi colleghi che le si sono stretti intorno.
Un dramma della disperazione legato alla perdita del posto di lavoro. Un gesto già di per sè di forte impatto, ma che assume una valenza maggiore se si pensa al luogo scelto per il gesto: la Regione. Quella Regione spesso indifferente ai drammi di quanti hanno perso e continuano a perdere il proprio posto di lavoro.
E chissà se qualcuno degli inquilini del Palazzo – inquilini pronti a scannarsi per una poltrona -si è accorto di quanto stava accadendo sotto i propri occhi.
La riunione, per venire a capo della vertenza, è stata in un primo momento sospesa per poi ricominciare intorno alle 19.
La vertenza Agile si protrae da troppo tempo. Giovedì la notizia dei 19 licenziamenti decisi Data contact e Lucana sistemi, le due aziende del Materano che vevano vinto lo scorso anno la gara per la gestione del Centro Servizi Basilicata, prima appunto gestito da Agile. Una società voluta dai sindacati e Regione per salvaguardare professionalità uscite da aziende in crisi e per stabilizzare gli Lsu.
E proprio dalla pletora degli ex Lsu venivano l’uomo e la donna che ieri hanno tentato di farla finita.
Con il subentro della nuova dirigenza erano stati assunti circa 100 impiegati. I nuovi assunti avevano preso servizio a marzo dopo una difficile trattativa sindacale. Poi la decisione di “Data contact” e “Lucana sistemi” di mandare a casa, dopo solo 3 mesi di lavori, 19 dipendenti.
“Data contact” ha giudicato “inidonei” 12 lavoratori che pare svolgano con professionalità il proprio mestiere da anni. Mentre Lucana Sistemi ha licenziato con la motivazione di mancato rinnovo di un progetto altre 7 persone.
Le due aziende avrebbero dovuto investire in nuovi progetti. Cosa che alla luce dei licenziamenti evidentemente non è stata fatta.
A sentire i sindacati, in questi mesi le aziende non hanno apportato alcun miglioramento.
Nel pomeriggio di giovedì una delegazione sindacale è stata ricevuta dal direttore generale della giunta, Angelo Nardozza, che ha raccolto le richieste parlando anche direttamente con i lavoratori. Ieri era in programma una riunione tra azienda e sindacati con i lavoratori ancora in presidio a via Anzio. E proprio mentre era ancora in corso l’incontro un uomo e una donna hanno tentato di farla finita.
Alessia Giammaria
a.giammaria@luedi.it

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