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di SALVATORE SANTORO Quello che non ti aspetti. I due Vito della politica lucana, De Filippo e Santarsiero, litigano durante l’incontro pubblico del Partito democratico di Basilicata. Il motivo dell’incontro organizzato dalla Consulta degli amministratori locali del Pd lucano – organismo partitico guidato da Antonio Anatrone – è quello di fare il punto della situazione sulla legge regionale numero 11 (del 27 giugno 2008) che prevede la riforma delle Comunità montane in Comunità locali. La legge regionale lucane prevede la costituzione di 8 nuovi enti locali (al posto delle tradizionali 14 comunità montane) per la gestione anche di servizi integrati tra le piccole comunità territoriali presenti in Basilicata.
Il leit motiv della giornata è quello di analizzare i provvedimenti previsti nella Manovra Finanziaria del governo nazionale in funzione dei trasferimenti alle amministrazioni locali. Il taglio del Partito democratico è ovviamente critico nei confronti dei tagli che il governo ha previsto. Tutto secondo le aspettative. Fino a quando il presidente della giunta regionale, Vito De Filippo dal palco chiede espressamente un’assunzione di responsabilità ufficiale ai comuni «altrimenti sarà difficile andare avanti con la riforma e la creazione di questi nuovi otto enti».
De Filippo fa il conto dei tagli e degli investimenti che servono. Parla di tagli previsti dal governo pari a 200 milioni di euro che mancheranno sulla spesa corrente dell’ente regionale. E parla anche della necessità di investire 17 milioni di euro per la costituzione delle nuove comunità locali. “Denuncia” che la Regione da sola non può accollarsi tutte le spese. E quindi minaccia «se i comuni sbagliano saranno loro a dover pagare».
Apriti cielo. Subito dopo guadagna il palco il sindaco di Potenza, Vito Santarsiero che è anche presidente regionale dell’Anci. Cioè dell’associazione nazionale dei comuni. E c’è la risposta a dir poco piccata e polemica: «Bisogna finirla». Si riferisce direttamente a De Filippo e alza la voce: «Io reagisco male perchè ancora non si comprende che l’unico soggetto serio nella pubblica amministrazione è quello dei comuni». De Filippo seduto, per un attimo ascolta in silenzio, e poi reagisce. E diventa guerra di cifre. Il sindaco dice che sui 1.800 milioni di euro di di debito della pubblica amministrazione italiano solo 42 sono da attribuire ai comuni. Il governatore lo corregge: «Sono 48. Ti sbagli, 42 sono i milioni di debito delle Regioni».
Santarsiero non ci sta e ribatte. Diventa una sfida dialettica. Il segretario del Pd, Roberto Speranza fa notare, cercando di riportare la calma, che «l’obiettivo del governo è proprio quello di dividere i sindaci dai presidenti delle Regioni». I toni si calmano ma le opininioni rimangono divergenti con Vito De Filippo che a Vito Santarsiero replica ancora: «Devi ammettere che questa volta a essere attaccati maggiormente sono le regioni». Il sindaco ancora in piedi sul palco fa spallucce e con la mimica fa comprendere di non condividere. E’ chiaro ad ogni modo, che i finanziamenti alle amministrazioni locali per il prossimo anno subiranno un netto giro di vite. E gli amministratori vivono questa realtà non in maniera serena. Più distensivo l’intervento di Speranza: «La crisi che stiamo vivendo risulta essere di tipo strutturale e non congiunturale. In questo contesto si tratta di capire come regolare il sistema di governance della nostra regione e come dare seguito alla legge 11 del 2008. È opportuno salvaguardare le intuizioni di quell’impianto normativo e le finalità molto condivisibili di aggregare i comuni superando la grande debolezza della Basilicata, la cui popolazione è divisa in molti comuni di piccole dimensioni. Tale spinta riformista deve però saper vivere dentro il nuovo scenario di rigore finanziario nel quale l’ultima manovra e più in generale le dinamiche economiche globali hanno portato la nostra regione».

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