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di MARIANGELA LISANTI
“QUALCUNO deve dirmi dove ho sbagliato e perché il “Festival Duni” è stato sacrificato più di altri eventi”.
Decisamente amareggiato, con queste parole, Saverio Vizziello, direttore artistico della kermesse musicale, che da anni organizza appuntamenti di alto livello, ha annunciato che quest’anno il Festival non ci sarà.
Lo ha dichiarato durante una conferenza stampa, presentando il nuovo cartellone della manifestazione, completamente scuro, nero, con la sola intestazione “Festival Duni” e il titolo “programma”.
I finanziamenti pubblici (Comune di Matera e Regione Basilicata) si sono decisamente ridotti, passando da circa 90mila del 2009 ai 15mila dei fondi Piot del 2010. “Mi piacerebbe capire – ha detto Vizziello – quali sono stati i criteri e le scelte che hanno portato ad una riduzione così consistente delle risorse per il festival a vantaggio di altre manifestazioni, pur essendo il nostro Festival l’unico in Basilicata a rientrare nella programmazione ministeriale per i fondi unici dello spettacolo e aver portato in undici anni grandi nomi della musica e spettacoli di vario genere”.
Infatti, i finanziamenti sono stati così destinati: 100 mila euro alla Cadmos alla ricerca di Europea, 80 mila euro a “Le grandi mostre nei Sassi”, 25 mila euro al Festival Internazionale Gezziamoci, 25 mila euro al Women’s Fiction Festival, 25 mila euro al “Viva Verdi Multikuli”, 5 mila euro al “Giro dei due Sassi”, 20 mila euro al Minibasket in piazza, 10 mila euro all’arte a Matera e in Basilicata dal Rinascimento al Barocco, 10 mila euro a “Matera in musica”, 5 mila euro al “Melarido”, 15 mila euro al “Festival Duni”.
Altri contributi sono stati destinati agli eventi della collina materana.
Vizziello ha sottolineato anche come i finanziamenti dei Piot per gli eventi in provincia di Matera siano passati da 700 mila euro dello scorso anno a 375mila euro del 2010, lo stesso importo per la Val d’Agri, e in contraddizione con le enunciazioni ribadite nella programmazione regionale sul ruolo di Matera quale punta avanzata per la Basilicata sul mercato turistico internazionale.
“Uno sforzo a tutto campo – ha proseguito ancora Vizziello – è stato compiuto solo ed esclusivamente in nome della cultura che è stato apprezzato di anno in anno da un folto e devoto pubblico, come attestabile dai dati Siae sullo sbigliettamento che riportano una media di circa 6000 spettatori paganti nelle ultime edizioni.
La nostra strategia è stata sempre quella di richiamare grandi artisti della musica internazionale ( tra gli altri, Noa, Danilo Rea, Luis Bacalov, Michele Mirabella, Ludovico Einaudi, etc), affiancando loro i nostri artisti locali che hanno avuto occasione di dimostrare le proprie qualità ed accrescere la propria esperienza sul campo.
Ciò è dimostrato dal fatto che in questi anni sono state retribuite qualcosa come 10 mila giornate lavorative.
Vi è stato anche un ritorno economico alla città, perché in queste occasioni si mobilitano strutture ricettive e ristorative, si coinvolgono tipografie ed emittenti locali per l’attività promozionale.
Inoltre, l’abbinamento musica- luogo storico è stato sempre la caratteristica principale delle nostre manifestazioni; infatti, i successi riscontrati nelle passate edizioni sono da attribuire in primis alla qualità delle manifestazioni musicali, ma anche al fascino dei luoghi dove esse sono state realizzate”.

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