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Si sono entrambi avvalsi della facoltà di non rispondere Maurizio Tripodi, 51 anni, imprenditore, già noto alle forze dell’ordine, originario di Mongiana (Vibo), ma residente da tempo a Soverato (Catanzaro) e Rosario Salvatore Fraietta, 56, artigiano, pure già noto, originario di Guardavalle ma residente in provincia di Pavia, entrambi raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nell’ambito di indagini seguite all’inchiesta «Mythos», diretta contro il clan Gallace-Novella di Guardavalle. I due uomini sono comparsi oggi davanti al giudice per le indagini preliminari distrettuale Maria Rosaria di Girolamo per l’interrogatorio di garanzia, che però non si è tenuto proprio perchè gli indagati hanno scelto il silenzio (sono difesi dall’avvocato Salvatore Staiano). Tripodi e Fraietta sono indagati per fatti commessi fra il 2003 ed il 2004, insieme ad altri 60 indagati, per accuse che complessivamente vanno dall’associazione a delinquere di stampo mafioso, all’associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, estorsione ed altro. In particolare, a Tripodi viene contestata un’estorsione aggravata dall’utilizzo del metodo mafioso, in concorso con altre persone ancora sconosciute, ai danni del titolare di un esercizio commerciale di Soverato. A Fraietta viene contestata l’associazione a delinquere di tipo mafioso in seno al «locale di ‘ndrangheta di Guardavalle».

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