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Dieci persone sono state arrestate oggi, in vari centri della Piana di Gioia Tauro, nel Reggino, con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti, armi ed altro tra la Calabria, l’Emilia Romagna e la Sicilia. I particolari dell’operazione dei carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria sono stati resi noti durante una conferenza stampa tenuta alla procura di Palmi dal procuratore capo Giuseppe Creazzo e dal comandante provinciale dell’Arma, Pasquale Angelosanto.
I soggetti destinatari del provvedimento di arresto, emesso dal gip di Palmi Silvia Capone, sono i gioiesi Raffaele Gallo, 45 anni, Filippo Gallo, 26 anni, Soccorsa Gallo, 24 anni, Antonio Reitano, 29 anni, Fondacaro Marcello, 28 anni; Concetta Modafferi, 37enne di Rizziconi; Santo Bagalà, 43 anni nato a Taurianova, ma residente a Finale Emilia (Modena); Michele Pappatico, 27 anni di Rizziconi, e Giuseppe Rotolo, 21enne di Taurianova.
Gli ultimi due rispondono solo di produzione e vari episodi di detenzione e cessione di sostanza stupefacente.
L’operazione «Capolinea» è frutto di più di un anno di investigazioni dei carabinieri del comando provinciale e dei colleghi della compagnia di Gioia Tauro, diretta da capitano Ivan Boracchia.
Le indagini sono partite nel giugno dello scorso anno quando a Gioia Tauro venne arrestata Concetta Immacolata Modafferi, fermata dai militari dell’Arma con 300 grammi di cocaina, mentre era in procinto di partire per Modena. L’arresto della donna era stato eseguito su impulso dei carabinieri di Modena nell’ambito dell’indagine denominata «Final Fish», diretta dalla procura della città emiliana.
L’articolata attività di indagine, coordinata dal sostituto procuratore di Palmi Stefano Musolino, attraverso intercettazioni ambientali e telefoniche, oltre alla classiche attività di polizia giudiziaria, ha consentito di acclarare l’esistenza di una organizzazione criminale dedita al traffico di droga e facente capo alla famiglia Gallo di Gioia Tauro, considerata vicina alla potente cosca gioiese dei Piromalli.
I Gallo, promotori e organizzatori del traffico, si avvalevano di numerosi corrieri e movimentavano quasi mensilmente, attraverso gli autobus di linea, grossi quantitativi di droga dalla Calabria verso l’Emilia Romagna e la Sicilia (Catania e Palermo). In queste regioni, secondo quanto emerso dall’indagine, una fitta rete di collaboratori provvedeva alla spaccio. Durante le indagini, a riscontro dell’attività di intercettazione, sono state arrestate 5 persone e sequestrati oltre 2 chili di cocaina e 107 grammi di canapa indiana.
Un soggetto, agli atti, risulta ancora ricercato. Nell’operazione sono stati anche sequestrati due fabbricati (villette), con annesso terreno, ubicati in via Einauidi a Gioia Tauro, e una Mercedes intestata a Reitano, impiegato della Medcenter, terminalista del porto di Gioia Tauro e genero di Raffaele Gallo, considerato al vertice dell’organizzazione. Il valore complessivo del sequestro è di circa 600 mila euro. Nell’ultimo anno nello scalo gioiese sono stati sequestrati circa 500 chili di cocaina purissima proveniente dal Sud America. Gli inquirenti presumono che la famiglia Gallo potesse avere avuto un ruolo anche in quei traffici. Tra pochi giorni il fascicolo dell’inchiesta passerà alla procura antimafia di Reggio.

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