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di ANTONELLA CIERVO
UNA malattia che, a 67 anni, lo ha portato via dopo una crisi respiratoria improvvisa. E’ morto così Michele Ferrara , a lungo esponente della Cgil e presidente del comitato regionale della Fidal, la federazione di atletica leggera. La veglia cominciata nel pomeriggio nella camera ardente allestita al Campo scuola di viale delle Nazioni Unite, proseguirà anche oggi con un cerimonia che anticiperà la sepoltura dopo le 17. Segretario generale della Funzione Pubblica della Cgil di Matera, componente del comitato direttivo nazionale, della Cgil regionale e dello Spi Cgil, Michele Ferrara, scrive in una nota la segretaria generale della Cgil, Manuela Taratufolo: «E’ stato un esempio di dirigente virtuoso, onesto, leale, sempre disponibile al dialogo e predisposto ad aiutare chi era in difficoltà. Grande compagno e amico, le battaglie da lui condotte nei settori pubblici, si sono contraddistinte per la difesa dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici e per quella della qualità e dell’essenzialità del servizio pubblico». Angelo Cotugno, consigliere comunale lo ricorda così: «E’ sempre stato un uomo di grande mediazione, sempre attento all’unità del sindacato, a valorizzare le nuove figure e i giovani. Attento alla rivendicazione dei diritti dei lavoratori. Un uomo di grande spessore sindacale. Con lui ho perso un fratello e un amico». Franco Coppola, segretario della Uil aggiunge: «Partecipiamo con grande dolore alla dipartita di Michele Ferrara, ricordando insieme, la sua straordinaria figura di sindacalista della funzione pubblica d e le sue, unanimemente riconosciute, qualità umane. Il mondo sindacale e la società materana con la perdita di Michele sono private di una delle sue figure migliori e più rappresentative». Scrive Mauro Armando Tita: «Il caro collega Michele con il quale ci ha unito anni di “lavoro formativo di qualità” e “ritrovato” come Presidente Regionale Fidal , mi riempie di commozione. Ho sempre apprezzato in lui l’onestà intellettuale e la chiarezza nei rapporti sempre improntati alla stima reciproca. Io credo che Michele lo ricorderemo per questa sua “normalità” (oggi caduta in disuso). Le mie condoglianze alla famiglia, alla Cgil e alla Fidal di Basilicata». Per il presidente del consiglio regionale Vincenzo Folino: «La Basilicata rimane priva di un esempio di lealtà, passione e valori che nell’arco della sua vita lo hanno guidato in ogni azione. Nell’impegno di dirigente sportivo regionale e nazionale, come nella lunga militanza sindacale, oltre che come dipendente della Regione Basilicata, ha saputo distinguersi per responsabilità, capacità e onestà». Il consigliere regionale Vincenzo Santochirico ricorda alcuni tratti della persona: «Perdiamo un protagonista della vita politica, sociale, culturale e sportiva di Matera. In un tempo di egoismo e frammentazione della vita collettiva, ci consegna un patrimonio umano di generoso impegno solidale e civile. Animatore cultuale negli anni ’70, dirigente sindacale nel ventennio successivo, promotore e organizzatore del settore sportivo più recentemente, è stato un riferimento per tanti che ne hanno apprezzato le doti di paziente argomentatore, di tenace negoziatore, di coerente difensore delle ragioni del lavoro, di propugnatore efficace dello sport nella sua dimensione sociale prima ancora che antagonistica. Lo ricordiamo anche come uomo di sinistra, netto nelle sue convinzioni, anche tagliente nei dibattiti, ma aperto all’ascolto e al confronto. Ci mancherà il gesto della mano che riaggiustava gli occhiali spessi, quasi a voler mettere meglio a fuoco quello che pensava e diceva, ci mancherà il suo saluto quando, fermandoci per strada, riprendeva il suo lento e compassato cammino». Elio Di Bari, presidente del Comitato Provinciale di Matera del Coni, scrive: «Ricordo Michele come un grande velocista che ha fatto le fortune della regione Basilicata nei suoi anni da atleta. Sono stato un suo allievo ed è ancora vivo in me il ricordo, quando negli anni ‘60, gareggiavamo. A lui mi legavano oltre che i rapporti sportivi, anche una fraterna amicizia. Lascerà in tutti noi un grande vuoto». Aggiunge Franco Arese, presidente nazionale della Fidal: « La scomparsa dell’amico Michele apre un vuoto incolmabile per ciò che ha rappresentato per tutto il movimento sportivo ed in particolare per quello della Atletica Leggera Nazionale. Uomo di impareggiabile passione, trasparenza e competenza ha saputo trasmettere all’interno del nostro mondo l’identità e la forza di una Regione che ha realizzato importanti e significativi risultati a tutti i livelli. La sua forza nel sostenere i principi di lealtà nello sport , è esempio di dedizione che fa parte del nostro patrimonio. Rimane nitida la sua immagine in tribuna autorità durante la passata edizione del Golden Gala». Ferrara lascia la moglie Maddalena Delicio e i figli Domenico e Vito.

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