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di PIERO QUARTO
E’ UNA nebbia fitta quella che continua ad avvolgere la politica materana, e il centrosinistra in particolare, impegnati a dover trovare un accordo sulla presidenza del Consiglio. Una scelta per la quale, è dato noto, i problemi maggiori sono tutti nel Partito Democratico. Gli ultimi giorni sono serviti per definire le posizioni, l’Italia dei Valori ha ribadito una strada maestra cioè l’accordo già in atto, disponibile a ridiscutere tutto ma attraverso un azzeramento totale della situazione, il Pd ha riunito il gruppo ed ha deciso di ricominciare daccapo facendo anche un piccolo passo indietro sulla scelta del capogruppo. Quella che sembrava un’indicazione definita verso Angelo Cotugno è tornato un elemento da discutere al tavolo più complessivo: “il capogruppo oggi lo può fare Nunzia Antezza come consigliere più votato”. Insomma schermaglie che servono solamente ad indicare la necessità di poter ripartire.
Con poche certezze e molti dubbi. Difficile al momento che si vada ad un azzeramento della giunta, ipotesi che non piace quasi a nessuno. Non la vuole la gran parte della coalizione, non la vuole il sindaco e non l’ama nemmeno una parte del Pd. Insomma rimane una soluzione improbabile.
Più probabile che si provi a ripartire dal “lodo Speranza” ma qui i margini di manovra sono molto risicati, la volontà di trattare è poca e gli equilibri non paiono facili da raggiugere se non attraverso un impegno di tutte le parti in causa. Di fatto sulle deleghe una discussione ed un accordo potrebbe anche essere possibile ma timori e diffidenze rallentano di molto questi processi e rischiano di aggravare la situazione.
L’altra strada di cui si vocifera in questi giorni, confermata da più parti ma senza ancora una base di lavoro in atto, è quella che porterebbe ad un’elezione immediata del presidente del Consiglio sul nome di Brunella Massenzio e al rinvio delle questioni politiche riguardanti la giunta al mese di settembre.
Una sorta di compromesso che però troverebbe ostacoli nelle due componenti più insoddisfatte del Pd.
Dalla segreteria regionale non filtrano prese di posizione ufficiali ma quell’idea, trapelata nei giorni scorsi, “che venga riconosciuto il primato delle istituzioni”, potrebbe andare proprio in questa direzione.
Se ci sarà una presa di posizione in questo senso oppure no lo si capirà nelle prossime ore. Anche se in questo momento si valuta con attenzione la situazione.
Il Consiglio da convocare mercoledì, così come nelle indicazioni del sindaco, slitterà probabilmente all’inizio della prossima settimana nella speranza che questi giorni servano per arrivare ad un compromesso. Sulla necessità infatti di evitare altre figuracce in Consiglio e di andarci solo una volta definita la via d’uscita dallo stallo sembrano essere d’accordo partiti e consiglieri di maggioranza.
L’atmosfera però rimane di grande fibrillazione e la direzione regionale del Pd di oggi potrebbe essere l’occasione per riaprire la questione provando magari, da parte di Speranza, ad indicare una possibile soluzione ed avviare una sorta di confronto. Da oggi forse si capirà qualcosa in più sulla strada da intraprendere. Gli umori del momento vanno dall’estrema fiducia, all’ottimismo alla forte preoccupazione. A conferma che di certezze in questa vicenda ce ne sono poche.

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