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di PIERO QUARTO
MATERA – Le scelte sul territorio che riguardano il Pdl prendono sempre più forma anche per quanto riguarda la provincia di Matera con un’evoluzione che, in qualche modo, sorprende ma non crea affatto sconvolgimenti da un punto di vista degli equilibri politici sul territorio.
Con Fini c’è sicuramente Pasquale Di Lorenzo, segretario provinciale di Generazione Italia che altro non è se non la macchina organizzativa dei nuovi gruppi che il presidente della Camera ha creato a Montecitorio e Palazzo Madama dopo la rottura con Berlusconi.
La presenza di Di Lorenzo, visti anche i traumi delle precedenti tornate elettorali, risulta “ingombrante” proprio per quella parte di ex Alleanza Nazionale che in più occasioni aveva manifestato vicinanza e condivisione con il pensiero di Gianfranco Fini ma che oggi sceglie di rimanere, almeno per ora, con il Pdl.
A spiegare questa posizione è Giuseppe Labriola capogruppo alla Provincia di Matera del Pdl e vicecoordinatore provinciale: «in primo luogo tengo ad evidenziare uno scollamento totale tra i problemi di Fini e Berlusconi e la situazione che si è venuta a creare sul territorio. Da parte mia posso dire che oggi resto nel Pdl anche perchè non me la sento di convivere con chi ha determinato in passato delle spaccature. Questa situazione», spiega Labriola, «mostra come non ci si rende conto della realtà che c’è sul territorio.
Io oggi preferisco continuare a svolgere la mia attività amministrativa al servizio del mio paese, da sindaco di Tursi».
Sulla presenza del senatore Digilio con Fini nel nuovo movimento che si sta costituendo Labriola spiega: «Digilio rappresenta il vecchio staff del Movimento sociale italiano con il quale ci sono stati sempre problemi e non riteniamo di dover creare vecchi rancori». Anche la permanenza nel Pdl però non sembra indolore e lo stesso Labriola, che più volte come lo stesso Fini a livello nazionale ha lamentato la mancanza di dialogo e di democrazia interna, specifica: «io faccio parte di quel gruppo di ex An che ha sempre fatto delle scelte e preso delle posizioni chiare. Io rimango fedele al mio gruppo e per il momento resto nel Pdl ma ripeto che c’è la necessità per il Pdl lucano di cambiare, altrimenti sarà condannato a rimanere sempre un partito di opposizione.
Per me è stato un punto di approdo ma serve un forte dialogo interno anche se questa di oggi non è l’occasione per cambiare».
I movimenti sono in corso ma risentono delle dinamiche territoriali a prescindere da quelle nazionali. Labriola quasi vorrebbe ma non può, lo spazio con Fini è troppo stretto. E la convivenza con Di Lorenzo impossibile. Problemi e mutamenti che indicano comunque una realtà in profonda evoluzione ed un Pdl lucano in piena fase di travaglio.

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