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E’ stato assunto quale dipendente del comune di Locri, Rocco Rispoli, testimone di giustizia che ha di fatto contribuito in maniera essenziale alle indagini contro le cosche della criminalità organizzata locale dedita in particolare al prestito ad usura, è un momento importante per la lotta alla ‘ndrangheta. Questo il senso del messaggio che giunge dalla sala del Consiglio Comunale di Locri dove ieri, Rispoli, ha firmato il contratto grazie al quale dal primo settembre sarà un dipendente dell’Ente Locale guidato dal Sindaco Francesco Macrì.
Proprio nei confronti del primo cittadino Rispoli ha espresso il proprio sentito ringraziamento: «Non ci credevo più ma, grazie alla volontà di Francesco Macrì, oggi ho firmato un contratto di lavoro che mi farà cambiare la mia vita che, negli ultimi quattro anni si era spenta sotto il giogo degli usurai».
Rispoli ha invitato tutti a denunciare il male come ha fatto lui e Luca Rodinò: «Non mi sento un eroe ma un cittadino che ha dato il suo contributo per le indagini che hanno condotto, in questo caso, i carabinieri di Locri che mi sono stati sempre vicini, in ogni momento in cui mi sentivo afferrato nella morsa di quegli aguzzini».
Il sindaco Macrì, ha sottolineato che l’assunzione di Rispoli è giunta dopo un lungo iter ma, per come promesso fin dall’inizio della brutta storia, oggi è possibile rendere il giusto riconoscimento a chi, come lui, ha dato prova di un alto senso civico, denunciando persone dedite all’usura. Il sindaco ha ribadito che «Questo è un momento importante per Locri e per la Locride da dove parte un forte segnale contro ogni forma di criminalità organizzata che, oltre al costante impegno delle forze dell’ordine e della magistratura, trova nella società civile un baluardo che deve diventare sempre più energico per riaffermare la legalità e la solidarietà contro un piccolo gruppo di criminali da isolare».
Numerosi sono stati gli attestati di solidarietà e vicinanza giunti al Sindaco Macrì ed alla Amministrazione Comunale, tra cui si registrano quelli del Senatore Maurizio Gasparri, del senatore Luigi De Sena, del deputato Santo Versace, dell’assessore regionale alla cultura Mario Caligiuri, del consigliere regionale Saverio Imbalzano, del prefetto Francesco Musolino.
Presenti alla firma del contratto di Rispoli anche i parlamentari Mario Tassone, Angela Napoli e Maria Grazia Laganà Fortugno ed il presidente del comitato dei sindaci della Locride, Salvatore Galluzzo e numerosi altri sindaci del comprensorio oltre ai consiglieri comunali di Locri ed ai rappresentanti delle Forze dell’Ordine operanti nella Locride. Salvatore Galluzzo ha sottolineato l’importanza per i sindaci del comprensorio di arrivare, finalmente, all’istituzione sul territorio di una sede dell’associazione antiracket per stare più vicini alle persone che vivono momenti di difficoltà.
Per l’onorevole Mario Tassone si tratta di un momento particolare che rompe gli schemi con il passato e che rompe il muro di omertà in favore della giustizia e della legalità che assume un rilievo maggiore grazie al fatto che Rispoli non è stato lasciato solo dalle Istituzioni. L’onorevole Maria Grazia Laganà Fortugno ha rilevato che la sua presenza è stata fortemente voluta per rafforzare un evento molto positivo per Locri e la Locride «Quello che è successo a Locri non era mai capitato prima – ha detto -, quando si uccidevano persone vicine o contigue con la criminalità organizzata, da qui la mia rabbia che si trasforma in questi momenti positivi in speranza di cambiamento della società civile». L’onorevole Angela Napoli ha richiamato l’attenzione sulla necessità di superare il vuoto legislativo riguardo lo status di testimone di giustizia: «Abbiamo licenziato un testo in commissione parlamentare antimafia all’unanimità ed intendiamo proporlo quale legge al fine di procedere su una nuova dimensione normativa che consente di sostenere chi collabora con gli inquirenti.
Il coraggio di Rocco Rispoli e quello dell’Amministrazione Comunale di Locri deve essere un esempio per tutti perchè ognuno di noi deve essere parte attiva nel contrapporsi alla ‘ndrangheta». In chiusura l’intervento del Vescovo della Diocesi di Locri-Gerace Mons. Giuseppe Fiorini Morosini che ha sollecitato una nuova stagione di coscienza civile e di sostegno alle istituzioni ma anche alla Chiesa che, con il suo costante impegno, deve essere sostenuta in un territorio dove è molto difficile purificare il passato che è spesso inficiato da tradizioni che nulla hanno a che vedere con il cristianesimo ma che, come le ultime inchieste hanno fatto vedere, lo strumentalizzano in maniera aberrante».

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