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Tutti in piedi per una lunga standing ovation. Così l’assemblea dell’Associazione nazionale magistrati, riunita al Cedir di Reggio Calabria, ha tributato la solidarietà e la vicinanza al procuratore generale della città dello Stretto, Salvatore Di Landro, vittima di tre intimidazioni, l’ultima con una bomba esplosa davanti al portone di casa. Nel corso del suo intervento Di Landro ha rimarcato quanto detto nell’immeditezza dell’attentato e nei giorni a seguire. «Qui siamo in una terra – ha detto il magistrato- che è caratterizzata da una violenza endemica e l’escalation di intimidazioni nei miei confronti dimostra come siano omai necessari interventi di grande respiro, risposte forti all’arroganza ed alla prepotenza della criminalità». «Su questi temi non possiamo ipotizzare discorsi di scontro ma dobbiamo lavorare con un gioco di squadra». Così il presidente dell’Associazione nazionale magistrati Luca Palamara, oggi a Reggio Calabria per la manifestazione promossa dall’Anm a sostegno del procuratore generale della città dello Stretto, Salvatore Di Landro, e di tutti i magistrati vittime di azioni della ‘ndrangheta, ha risposto alle domande dei giornalisti sull’assenza, all’assemlea, dei ministri dell’Interno, Roberto Maroni, e della Giustizia, Angelino Alfano. «Noi abbiamo invitato tutti – ha aggiunto Palamara – ed avevavmo auspicato la presenza dei ministri, Quello che competeva a noi lo abbiamo fatto».

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