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di PIERANTONIO LUTRELLI
Ispezione congiunta, durante tutta la giornata di ieri, della Regione Basilicata e del ministero della Salute nell’ospedale di Policoro per fare luce su quanto accaduto, nella notte tra il sette e l’otto settembre scorso, nel reparto di “Ostetricia e ginecologia”. Nel nosocomio della cittadina jonica, ricordiamo, ha perso la vita Rosalba Pascucci, 32 di Bernalda, deceduta dopo avere dato alla luce due gemelli nati con parto cesareo. La decisione di inviare gli ispettori era stata concordata nel corso di una telefonata intercorsa tra l’assessore regionale alla Sanità, Martorano e il ministro Ferruccio Fazio avvenuta poche ore dopo dal tragico evento. Così ieri mattina alle 9.30 sono arrivati, come previsto, i componenti della delegazione ministeriale e di quella regionale. Davanti il cancello del nosocomio con tanto di striscioni provocatori c’erano i cittadini attivi di Bernalda e tutto il comitato di lotta per l’ospedale di Tinchi. Sul posto è giunto un pool interforze composto da carabinieri e polizia. I manifestanti hanno “assediato” per tutta la giornata le scale sotto gli uffici dove si teneva la riunione. Il pool degli ispettori ministeriali era composto da quattro professionisti, guidati da Alessandro Ghirardini, direttore dell’Ufficio III Direzione generale della programmazione sanitaria, dei livelli essenziali di assistenza e dei principi etici di sistema del ministero e da Alessandro Dell’Erba, docente di medicina legale all’Università di Bari. La delegazione lucana era invece guidata dal direttore generale del Dipartimento Sanità della Regione Basilicata, Piero Quinto, affiancato dal direttore dell’Unità operatoria di Ostetricia e ginecologia dell’ospedale San Carlo di Potenza e dalla dottoressa Maria Zullo, responsabile di risk management. Il lavoro, tenutosi al terzo piano del nosocomio nei locali adibiti a direzione sanitaria, è iniziato dall’analisi della documentazione clinica sul caso, limitandosi, ovviamente, a quella disponibile per la concomitante inchiesta della magistratura, sulla quale ricordiamo, vige il segreto istruttorio. Successivamente sono state illustrate, a porte chiuse naturalmente, le modalità organizzative che hanno caratterizzato l’assistenza della paziente dal momento del ricovero e fino al momento del decesso. Al termine di questa fase si è proceduto all’audizione dei medici (tra cui i due ginecologi sospesi dal servizio, Carlo Capodiferro e Giovanni Manolio, indagati per concorso in omicidio colposo) e del personale sanitario coinvolti nelle diverse fasi dell’assistenza, di quelli preposti al funzionamento del reparto e di quelli che si è ritenuto di sentire in base agli elementi che emergeranno nelle precedenti fasi dell’ispezione. Successivamente, gli ispettori ministeriali e quelli regionali hanno ascoltato il direttore generale dell’Azienda sanitaria di Matera, Vito Gaudiano. Alle ore 16, i due pool sono stati raggiunti, all’interno dell’ospedale di Policoro, dall’assessore regionale alla Salute, Attilio Martorano, per verificare eventuali ulteriori necessità e per un primo scambio di informazioni. “Non sappiamo – ha detto quest’ultimo incontrando i giornalisti – quando termineranno i lavori della commissione, ma di certo posso assicurarvi che nelle risposte degli operatori si sta riscontrando una grande professionalità. Posso però aggiungere che il lavoro della commissione si sta svolgendo in un clima non proprio sereno a causa di un gruppo di cittadini che è entrato nell’ospedale di Policoro per protestare contro la chiusura dell’ospedale di Tinchi creando tensioni anche fra gli ammalati e fra il personale sanitario”. A tal proposito, durante l’incontro, l’assessore Martorano ha lanciato un vero e proprio appello. “Ogni protesta è legittima, ma non si possono invadere gli ospedali provocando disagi fra i malati e il personale medico. Negli ospedali le persone hanno come priorità non la protesta dei cittadini, ma il loro diritto alla salute. Protestare negli ospedali, e in particolare in quello di Policoro, significa mancare di rispetto innanzitutto alla vittima della tragedia che si è consumata in queste sale e poi al personale medico”. Martorano, infine, ha voluto lanciare un appello alle forze dell’ordine affinché possano collaborare ulteriormente per riportare la serenità negli ospedali di Policoro e di Tinchi. La commissione Regioneministero sente i due ginecologi sospesi per iniziare a far luce su quella maledetta notte.

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