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Evidenti i limiti strutturali e caratteriali della Vibonese, che esce sconfitta dalla gara contro il Melfi. Due errori da principianti hanno spalancato le porte ai lucani, contro cui i rossoblù, dopo una partenza sparata, hanno offerto una prestazione scialba sul piano del carattere e della determinazione, oltre che dell’esecuzione. Non è servito, a mister Tosi, cambiare tattica e spostare pedine. Va bene la traversa iniziale di Mineo, va bene anche il fatto che quest’ultimo non fosse al top, va bene per le assenze di Napoli e Rugiero e va bene anche la differenza in termini di età a vantaggio del Melfi (Tosi ha schierato tre ’88, tre ’90 e un ’92). Detto questo, però, la sensazione è che in campo ognuno vada per fatti suoi. La lunga inattività di qualche calciatore si avverte, tuttavia non ci vuole molto a capire che Saraò è improponibile (non riesce a bloccare un tiro che sia uno), che Cosentino non può giocare a questi livelli, che la difesa fa acqua da tutte le parti, che la mediana fa poco filtro, che il play maker (Mineo) sbaglia l’impossibile, che i terzini non salgono, che gli esterni d’attacco non scalano e che Grillo non fa la differenza. Ecco, pertanto, un altro ko che brucia, perché il Melfi, per quanto più esperto e amalgamato della Vibonese, ha vinto senza strafare, approfittando solamente di gravi errori dei rossoblù. Ripartire, per la squadra di Tosi, non sarà facile, ma con questo organico c’è il rischio di affondare.

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