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Galfano arrabbiato dopo lo sfumato approdo sulla panchina del Catanzaro, che a suo dire sarebbe stato vittima di una scelta compiuta da altri: «Sia chiara una cosa – riferisce d’acchitto Galfano – se non sono sulla panchina del Catanzaro è per mia scelta. E’ vero che i giocatori hanno espresso fiducia nei confronti di Ze Maria e questa è una cosa che gli fa grande onore, ma questo non vuol dire che non avrebbero accettato il sottoscritto. Anzi, alcuni di loro mi hanno telefonato per dirmi che con me avrebbero lavorato altrettanto volentieri come con Ze Maria. La verità è che io non ho accettato le condizioni che anche nella tarda serata di ieri (martedì, ndr) e quindi dopo il colloquio nello spogliatoio tra dirigenti e Ze Maria mi sono state proposte».
Una situazione altalenante quella del Catanzaro. Se da assolvere sono il tecnico Zé Maria ed il diesse Malù, stessa considerazione va fatta per Angelo Galfano tenuto in standby nella sede dell’Fc ed “esonerato” ancor prima di sedersi sulla panchina del Catanzaro.
Discorso totalmente diverso per quello che riguarda la dirigenza della società dove una delle certezze, al di là di Antonio Aiello presidente, di Maurizio Ferrara, comunque presidente e di Giuseppe Soluri socio, ma con mansioni di presidente, è che nell’Fc il caos totale regna sovrano.
E ieri, come se tutto fosse stato solo un brutto sogno, Zé Maria ha proseguito il lavoro con la squadra. Doppia seduta come da programma. Nel pomeriggio, sugli spalti del Ceravolo, ancora i soliti trenta tifosi che hanno assistito all’allenamento. Si sono regolarmente allenati con il gruppo l’esterno di sinistra Juan Martinez ed il centrocampista centrale Joel Ngrandira. Per i due la società è ancora in attesa di ricevere dalla Lega i transfert, necessari affinché il tecnico brasiliano li possa utilizzare nella gara di domenica contro il Lamezia. Sino a ieri, ancora nulla.

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