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Il sindacato di polizia Siap interviene sulla decisione di inviare a Reggio Calabria l’esercito per combattere la criminalità, sottolineando «La gran parte dei poliziotti che lavorano a Reggio Calabria, giornalmente devono combattere due atavici nemici: la criminalità e la mancanza di mezzi per combatterla».
«Per mezzi – si precisa – non intendiamo tecnologia all’avanguardia, ma anche spesso semplici computers, edifici e uffici idonei a poter svolgere le attività «normali» di Polizia, veicoli funzionanti, la carta per stampare gli atti, le lampadine per illuminare le stanze, i riscaldamenti,o forse è chiedere troppo»? La segreteria provinciale del S.I.A.P. di Reggio Calabria, alla luce dell’esito della riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica a Reggio Calabria, che si è pronunciata sull’invio dell’esercito in città, dopo le minacce al procuratore Pignatone, «esprime comunque le proprie perplessità circa eventuali militarizzazioni delle strade e delle piazze reggine. E’ necessario a nostro avviso, invece, – scrive il Siap – potenziare le forze dell’ordine già presenti sul territorio e usare con oculatezza le risorse economiche mirate a rinvigorire le energie lavorative degli operatori che, a volte invece, sono ridotte al limite minimo del efficacia, tenute a galla solo da quella voglia di essere poliziotti che non sempre viene presa in considerazione da chi deve garantirsi fama e carriera facendo sfoggio dei risultati di chi lavora «per strada», sui giornali e in televisione? dimenticandosi spesso anche del rispetto delle elementari norme di sicurezza sui luoghi di lavoro. Noi crediamo che sia ancora possibile salvaguardare i diritti dei cittadini e garantire la democrazia, condizioni necessarie per il vivere civile nel rispetto della legalità e del prossimo, poliziotto compreso».
«Il sistema sicurezza, – continua la nota – a Reggio Calabria ma più in generale in tutta Italia, necessita – continua il Siap – di iniziative, programmazione e investimenti di più ampio respiro e soprattutto a lunga scadenza, come l’ultimazione del «centro polifunzionale della Polizia di Stato» di Reggio Calabria in costruzione da oltre 30 anni, la cui mancata consegna, come già anticipato dal Siap al delegato del Prefetto nel corso delle ultime manifestazioni di piazza, permette a privati di percepire da anni affitti di diversi milioni di euro a fronte di strutture inadeguate e/o fatiscenti. Speriamo che questa ennesima «emergenza delinquenziale», desti tutte le forze sane di questo paese, affinchè non rivolgano la loro attenzione solo alla presenza militare, mero spauracchio di un sistema criminale che non teme certo la presenza di qualche divisa mimetica. Si provveda invece alla «pulizia» della cosiddetta «zona grigia» per contrastare finalmente, con una azione di intelligence e di costante presenza sul territorio, da parte delle forze di polizia, quel tessuto criminale che si sta radicando su questo territorio, esportando purtroppo dovunque, prodotti D.O.P. di scarso livello «morale». L’annuncio del Capo della Polizia Manganelli dell’invio di circa 40 uomini delle forze di Polizia, appare, nelle more di una politica della sicurezza da migliorare, più confacente ad una oggettiva azione di prevenzione e contrasto alla criminalità, utile a rinforzare la presenza dello Stato, non solo ad uso e consumo delle riprese televisive. Comprendiamo – termina la nota – lo sforzo di fornire un supporto in loco, comunque, apprezzando la scelta di impiegare i militari solo per la vigilanza statica degli uffici giudiziari».

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