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di ROSSELLA MONTEMURRO
HANNO fatto in tempo ad andar via ed evitare una denuncia per atti osceni in luogo pubblico. Certo, l’atmosfera non mancava: un angolo appartato di piazza Mulino e, soprattutto, il buio. Agevolata dalla mancanza di luce che, da ormai quattro mesi, “affligge” la galleria di piazza Mulino, la coppietta si è lasciata andare ad effusioni piuttosto hard, sconcertando il condomino che, dopo aver lasciato la macchina nel parcheggio sottostante, stava facendo ritorno a casa.
La fuga dei due è stata immediata, ma il problema rimane e, in questi casi, diventa critico. A risolverlo non è servito neanche il carteggio tra il condominio di piazza Mulino e il Comune.
«Negli ultimi mesi il servizio di pubblica illuminazione risulta spesso non funzionante, con grave rischio per la sicurezza del pubblico che frequenta Piazza e Galleria in orario di apertura dei cancelli; – ha scritto al Comune Licia Morano, amministratrice del condominio, nello scorso luglio – inoltre, l’impianto per l’alimentazione dei fari che illuminano la galleria è fatiscente e, nonostante le segnalazioni della sottoscritta ai competenti uffici, nessun intervento è stato messo in atto per eliminare il rischio di elettrocuzione a cui sono sottoposti i cittadini che frequentano il terrazzo su cui tale impianto è collocato. Per una questione di sicurezza pubblica, si invita quindi il Comune a far ripristinare e rendere efficiente il servizio di pubblica illuminazione e ad eliminare il rischio di elettrocuzione per i tutti coloro che frequentano il terrazzo condominiale su cui è ubicato l’impianto di alimentazione dei fari che illuminano la Piazza».
Dal Comune, la risposta è stata lapidaria: «L’Amministrazione illumina con i propri impianti gli spazi pubblici o aperti al pubblico e non già le aree o gli spazi privati. Per quanto attiene il rischio “elettrocuzione” paventato, si informa codesto condominio che nei prossimi giorni con ogni urgenza saranno eseguite verifiche puntuali al fine di prevenire e scongiurare problemi connessi con la pubblica e privata incolumità».
«Non trovo parole per esprimere il mio stupore di fronte all’incoerenza della risposta alle legittime pretese avanzate dalla sottoscritta in rappresentanza dei condomini di Piazza Mulino e in relazione alla sospensione del servizio di pubblica illuminazione della Galleria di Piazza Mulino. – ha risposto, a sua volta, l’amministratrice – Non sapevo, infatti, che bastasse apporre dei cartelli con la scritta “Proprietà Privata – Area videosorvegliata” (cartelli, tra l’altro, non installati su iniziativa del condominio e messi al solo scopo di scoraggiare atti vandalici e ulteriori deturpamenti delle pareti) per impossessarsi di un bene di uso pubblico. Ben faceva Totò, allora, a vendersi la Fontana di Trevi, Perché di cosa pubblica, o quantomeno di uso pubblico, si tratta.
Vorrei farvi osservare, infatti, che la galleria è sempre stata e continua ad essere di uso pubblico. Non si spiega perché nel 2000 all’Inpdap (all’epoca unica proprietaria dello stabile) sia stato negato il consenso all’installazione dei cancelli (trattandosi di area di uso pubblico) consentendo di fatto altri dieci anni di scempio (considerati gli oltre 30.000 euro di danni alle strutture, gli arresti per spaccio di eroina e droghe leggere – gli ultimi lo scorso anno – e le numerose aggressioni subite dal pubblico proprio all’interno della Galleria – l’ultimo accoltellamento: la scorsa estate ai danni di una adolescente). A proposito che ci pagherà i danni per tutto questo?
E non si spiega perché ai primi dell’autunno 2008, i carabinieri, a seguito degli ultimi otto arresti per spaccio di droga, abbiano chiesto – convocandoci in Caserma – la collaborazione di noi tutti per la risoluzione del problema “Piazza Mulino”».
I condomini, quindi, tornano sul piede di guerra.
La situazione, comunque, in generale è migliorata dopo che, da un anno a questa parte, sono stati installati i cancelli: l’ex “Piazza Murales” è stata in parte ripulita grazie proprio all’impegno dei condomini che si sono fatti carico di ogni spesa.
L’intento è quello di chiudere, non appena l’Inpdap avrà un’altra entrata, per l’intera giornata i cancelli che consentono il passaggio dalla piazza a via Passarelli.

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