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La Rossanese sabato nell’anticipo del campionato di serie D contro il Mazara ha dimostrato di non avere né capo, né coda. Amorfo il modulo tattico – un 4-2-3-1 che non ha funzionato, poca verve, idee approssimative, scelte tecniche discutibili. Il tutto per uno 0-3 che la dice lunga sulla figuraccia che la Rossanese rimedia in eurovisione. Uno 0-3 senza appello appannaggio di un Mazara semplicemente ordinato e più “cattivo” sotto il profilo agonistico. Ormai, insomma, è crisi vera in casa Rossanese, tanto da mettere sul “banco degli imputati” anche Mauro Zampollini che non pare più avere una panchina inossidabile. Il tutto condito dalla contestazione civile della Brigata Bizantina che invita a società, tecnico e squadra “a cambiare mestiere”.

Il Sambiase trova al 90′ la vittoria in una gara al cardiopalma, in cui un ruolo di rilievo ha avuto anche il fischietto nocerino oltre che le scelte dei due tecnici in un momento topico della partita. Nelle prime battute una punizione pericolosa per parte (al 6′ Curcio, all’11’ Catania) prima che la gara cambi per la prima volta il proprio corso: al 19′ Mandarano si lancia sulla destra, crossa al centro dove Laviano di testa non perdona Zelletta che tocca la palla prima che si infili in rete. Sei minuti dopo Martello fa la barba al secondo palo con un tiro da 30 metri. Noto vicino al pareggio al 29′, ma Pirrone ha due conclusioni a disposizione senza gonfiare la rete. Sambiase ancora pericoloso al 39′ con Laviano e al 42′ con Mercuri. All’ultimo minuto del primo tempo Bognanni supera in velocità in paio di avversari, Andreoli in uscita bassa lo ferma. Passano appena 10 minuti nella ripresa e la gara ricambia: Itri sulla linea di porta viene in contatto con Contino. Per l’arbitro è rigore ed espulsione, da dischetto Savonarola spiazza Andreoli. Erra fa entrare un difensore, Mascaro, per un attaccante, Galantucci, ma passano pochi minuti e Cocuzza rimedia il secondo giallo e le formazioni tornano in parità numerica. Betta non emula il collega, accentrando Orefice in difesa con Savonarola che scala terzino, ma l’autore del gol la combina grossa al 17′: Mercuri lo salta, lui da terra tocca quanto basta l’avversario per farlo cadere. Secondo rigore della gara e Laviano timbra la doppietta. Betta inserisce Ignazzitto come terzino destro al posto di un abulico Di Dio. Dopo una debole girata di testa di Carbonaro su cross di Ignazzitto (27′), al Noto viene “donato” il pareggio: Carbonaro crossa al centro (32′), Andreoli esce in presa ma cadendo si lascia sfuggire il pallone. Tra Mascaro, sulla linea di porta, e Pirrone, in arrivo da fuori area, è più lesto l’ex Vibonese che pareggia i conti. Il Sambiase non ci sta e dopo un lob di Mandarano (43′) che sorprende compagni ed avversari terminando poco alto, al 45′, su corner di Curcio teso sul secondo, Fabio di testa trova la rete su palo opposto.

L’Hinterreggio supera la prova di maturità contro una delle squadre più attrezzate del girone, ottiene un pareggio ma contesta anche alcune decisioni del direttore di gara, in particolare riguardo ad un rigore ed un’espulsione negati. Le difese alzano la linea Maginot e gli attaccanti sembrano perdersi nel triangolo delle Bermude. Nella prima mezzora solo vagiti. Il primo squillo giunge al minuto 34: Massaro pennella dalla destra per Tortora che solo nel cuore dell’area di rigore, incorna a colpo sicuro trovando la risposta superlativa di Mainardi che storna il pericolo. Mesiti passa al 4-4-2 arretrando Crucitti sulla linea dei centrocampisti ed avvicinando La Canna a Picci e la formula sembra sortire buone sensazioni. Sul finale di tempo, Iossa sembra affossare La Canna in area di rigore: le proteste biancoazzurre sono vibranti. Si cambia campo e l’Hinterreggio parte subito con un cipiglio diverso, aumentando i ritmi e mettendo alle corde gli ospiti. Picci sfonda centralmente, elude con un dribbling Allocca ma spara in bocca a De Spucches che si rifugia in corner. Dagli sviluppi del tiro d’angolo, l’azione insistita dei locali porta Iannì alla conclusione murata dalla difesa. L’unico pericolo per i biancoazzurri, nella ripresa, si registra al minuto 13: Sodano sfonda sull’out mancino regala un cioccolatino a Chiesa la cui bordata trova un Mainardi in vena di prodezze. Lo stesso Chiesa, al 29′, prova a sorprendere Mainardi con un pallonetto dalla distanza. Torna a crescere la squadra di casa: La Canna taglia il campo e pesca Trentinella, stop di destro, conclusione di sinistro strozzata: De Spucches si distende e blocca. Batte il 34′ quando volontariamente Iossa colpisce al volto Picci: per il direttore di gara è solo ammonizione. Siamo al 42′ quando l’Hinterreggio può orchestrare in contropiede ma Crucitti, nel concludere, trova solo l’esterno della rete.

Domenica invece la partita tra Interpiana e Valle Grecanica terminata sul risultato di uno a zero per la prima. Una rete di Gaudio condanna al ko la compagine ospite, scossa in settimana, e sul campo si è visto, dalle vicende giudiziarie che hanno coinvolto tecnico e direttore sportivo. Senza allenatore in panchina, i suggerimenti alla squadra sono arrivati dal preparatore atletico Gangemi e, dalle tribune, da quello dei portieri Etna. In campo, però, il gruppo è parso spaesato, spento e con poche idee, con gli uomini di spessore irriconoscibili. L’unico lampo il rigore di Niscemi, ma su quella conclusione calciata fuori si è spenta la Valle Grecanica, scesa in campo, tra l’altro, senza Tiscione, squalificato. Quella che fino a venerdì è stata la squadra di Iannì, insomma, è ben diversa da quella vista in campo a Melicucco. Tutto ciò, però, nulla toglie ai meriti della formazione di casa. A Tortelli mancavano due pedine di spessore, visto che al solito Piemontese si è aggiunto Di Maio. Sul rettangolo verde, tuttavia, l’undici locale ha mostrato grande compattezza, voglia e determinazione. E dal punto di vista del gioco, pur senza entusiasmare, per un’ora abbondante si è intravista una buona circolazione della palla e un buon pressing, mentre poi si è badato soprattutto a difendere. Al riguardo la gara con la Valle Grecanica ha ancora una volta confermato la compattezza difensiva dell’Interpiana. La formazione ospite deve ripartire al più presto per tornare quella squadra che, fino a domenica scorsa, vinceva ed incantava. Per l’Interpiana, invece, un successo che fa morale, giunto al termine di una prova convincente. Bisogna ancora lavorare, ma la squadra cresce in tutti i reparti e questo, per Tortelli, è un ottimo segnale.

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