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di ANTONIO CORRADO
MATERA – E’ un due novembre da ricordare, quello vissuto per tutta la giornata di ieri da centinaia di automobilisti e cittadini colti di sorpresa da una straordinaria ondata di maltempo, che ha imperversato con pioggia battente e raffiche di vento per circa otto ore, dalle 10 alle 18, su tutta la provincia di Matera, senza escludere lo stesso capoluogo.
Viabilità provinciale in ginocchio, fiumi al limite dell’esondazione, il centro commerciale “Heraclea” di Policoro, evacuato e chiuso per le numerose infiltrazioni, che hanno fatto sgretolare il cartongesso dei controsoffitti in più punti, mettendo a rischio gli operatori degli esercizi in galleria e i clienti presenti nella tarda mattinata. Nella zona di Grottole, i binari dei treni sono stati invasi da acqua e fango, con la paralisi del traffico ferroviario, che ha costretto decine di passeggeri a ricorrere a bus sostitutivi. A Ferrandina alcune aziende agricole e poderi sono rimasti isolati per ore, mentre nella zona bassa l’area industriale è stata invasa da ondate di acqua e fango, paralizzando le attività.
Una calamità dagli esiti imprevedibili, seppur annunciata.
Il Comando provinciale dei vigili del fuoco è stato tempestato da chiamate di soccorso, tanto che nell’arco della giornata, oltre al personale in servizio, sono stati richiamati altri venti vigili a riposo.
Le situazioni di maggiore criticità si sono registrate sulle strade provinciali, ma anche in diversi punti della Statale 407 Basentana. In particolare, nella tarda mattinata, il fango ha intasato la Provinciale “Panoramica”, che costeggia la diga di San Giuliano, a partire dallo svincolo di Grassano fino al ponte Bailey, dove alcuni tir scivolando si sono messi di traverso fino a paralizzare l’arteria. Una squadra di vigili del fuoco, con gli operai della Provincia, ha dovuto lavorare per ore prima di liberare la carreggiata.
Un altro punto critico è stato sulla Provinciale 8 tra Grassano e Grottole, dove si è reso necessario transennare parte della carreggiata ricolma di fango e detriti. Gli operai della Provincia hanno lavorato per ore prima di garantire la percorribilità, mentre tanti automobilisti imprudenti si infilavano comunque, nonostante la segnalazione di blocco.
Momenti di panico si sono vissuti anche sull’altro versante, per l’allagamento della Provinciale Matera-Gravina, dove decine di automobilisti sono stati costretti a salire sui tetti delle loro auto, sommerse per metà da fango e detriti, per attendere l’arrivo dei soccorsi. In tarda serata la strada era ancora parzialmente ostruita, anche perchè con l’arrivo del buio è stato difficile proseguire con le operazioni di bonifica.
Problemi seri si sono registrati anche a Rotondella sud, dove il fiume Sinni ha invaso le aree golenali limitrofe soffocando i frutteti.
Emergenze anche a Montalbano Jonico e Tursi. La strada Fondovalle Agri è stata chiusa per un tratto di circa due chilometri. Nella città di Lomonaco il sindaco Devincenzis ha convocato il Comitato per le emergenze, visto che la diga di Gannano in alcuni momenti aveva raggiunto una portata di oltre mille metri cubi al secondo. Sull’altro versante, lo scalo di Salandra è stato completamente invaso dai detriti, costringendo i vigili del fuoco a lavorare alcune ore per la messa in sicurezza dell’abitato; stessa situazione si è verificata anche nel territorio di Grassano, dove in più punti il fango l’ha fatta da padrone.
E non ha fatto eccezione neppure l’arteria a scorrimento veloce Basentana, invasa dai detriti che si sono poi sedimentati su di una corsia, soprattutto nel tratto di Grottole e Salandra. Un pericolo particolarmente elevato, anche perchè molti automobilisti non hanno rallentato pur in presenza di pioggia battente.
A Matera città e nell’hinterland la maggiore criticità si è registrata nella zona di “Picciano”, fino allo svincolo della Bradanica, dove alcuni automobilisti sono rimasti impantanati in una zona scoperta dalla rete cellulare. Tanto che solo dopo diversi lunghi minuti, sono arrivati i mezzi di soccorso con escavatori che hanno liberato la carreggiata. In città sono stati tanti i disagi, con garage e scantinati invasi dall’acqua nella zona Sud, ma anche laddove c’erano pendenze, come alla fine di via Nazionale, dove l’ondata di acqua e detriti ha sommerso la stazione ferroviaria di Villalongo, allagando il bar e i locali per i passeggeri. Intorno alle 13 le vie del centro erano fiumi in piena, con tombini scoppiati, marciapierdi e strade impraticabili ai pedoni per l’enorme massa d’acqua che scorreva senza defluire nelle grate intasate da detriti e vegetazione.
Solo intorno alle 18 l’emergenza si poteva dire quasi superata, mentre la Sala operativa della prefettura continuava a monitorate il livello dei fiumi, quasi tutti rientrati, e le strade. Le uniche emergenze viarie restavano sulla Sp Destrabasento, chiusa a “Torre Accio” tra Marconia e Bernalda per l’alto livello del fiume, e la Matera-Gravina ancora invasa dal fango.

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