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«L’arch. Renato Carullo è stato reintegrato con effetto immediato alla direzione generale dell’ASP 5 di Reggio Calabria. La Sezione Lavoro del Tribunale di Reggio Calabria, accogliendo le tesi difensive dell’avv. Francesco Mortelliti, ha statuito l’illegittimità del provvedimento amministrativo dello scorso 19.6.2010, con il quale la giunta regionale calabrese aveva disposto la nomina dei commissari straordinari al vertice dell’Asp reggina, con contestuale repentino allontanamento del Dg Carullo». Lo comunica il legale dell’interessato. «Il Tribunale, con un’articolata ordinanza – è scritto – ha ritenuto che detto provvedimento, giunto a seguito della manifestazione della volontà di azzerare tutti i vertici delle aziende sanitarie calabresi precedentemente nominati, è stato adottato in violazione del divieto di «spoil system» in ambito sanitario, sancito costantemente dalla Corte Costituzionale. A nulla è valsa la difesa della Regione Calabria che aveva affermato la legittimità dei propri atti, anche poichè adottati alla luce dell’intervenuto commissariamento sanitario da parte del Governo nazionale. Il Tribunale Ordinario, avendo rilevato anche possibili pregiudizi economici a carico dell’amministrazione regionale, discendenti dalla manifesta illegittimità degli atti assunti, ha ordinato la trasmissione degli atti alla procura regionale presso la Corte dei Conti, affinchè essa possa valutare eventuali responsabilità per danno erariale». Carullo, secondo quanto riporta la nota del suo legale, «si è detto molto soddisfatto per l’esito del preannunciato giudizio, sottolineando che, come precedentemente dichiarato, avrebbe preferito, sin da subito, continuare a mettere a disposizione della comunità calabrese la propria esperienza amministrativa, utile per il processo di normalizzazione e rilancio dell’attività aziendale in sintonia con gli indirizzi preordinati all’attuazione del piano di rientro in ambito sanitario elaborati dalla giunta regionale». Carullo conclude con l’auspicio «di una leale e fattiva collaborazione di tutti i soggetti coinvolti per la risoluzione degli annosi problemi che da troppo tempo attanagliano la sanità calabrese e reggina, evitando ulteriori pendenze giudiziarie che non farebbero altro che procrastinare la pronta soluzione dei problemi».

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