X
<
>

Condividi:
2 minuti per la lettura

La procura della Repubblica di Potenza ha aperto un’inchiesta sulla stazione di trasferenza di Tito dove vengono stoccati i rifiuti dei comuni del bacino Potenza-centro. L’ipotesi è che siano state violate le normative in materia ambientale, e sul registro degli indagati sono già apparsi i primi nomi.
Il fascicolo è stato assegnato al pm Sergio Marotta nel nucleo reati ambientali, lo stesso che qualche giorno fa ha ottenuto il sequestro dell’area ex Cip-Zoo di Potenza. A condurre gli accertamenti sul campo i militari del nucleo operativo ecologico dei carabinieri.
Sotto la lente degli investigatori sembra che sia finito il processo a cui vengono sottoposti i rifiuti “tali e quali”, ossia indifferenziati, che vengono scaricati nell’impianto della B&B Eco. Oggi le operazioni previste e autorizzate sono la triturazione e la compattazione del rifiuto.
Se fossero accertate gravi irregolarità come ipotizzato, il rischio di un sequestro non andrebbe escluso, con tutte le conseguenze che potrebbe comportare. Per farla breve: la monnezza ferma per le strade.
D’altro canto l’apertura di un’indagine è la migliore garanzia che verranno effettuati tutti i controlli necessari, nonostante l’ “emergenza”, o la “problematicità”, che queste situazioni a volte spinge per soluzioni “raffazzonate”. Se poi si sposta lo sguardo sulle prossime scadenze balza all’occhio la data del 31 novembre in cui secondo l’ordinanza che ha stabilito l’entrata in funzione della stazione di trasferenza di Tito l’impianto ex discarica non dovrebbe più ricevere i rifiuti di Potenza e dei comuni vicini. Dato che le altre stazioni di trasferenza che erano previste sono rimaste sulla carta dovrà attivarsi necessariamente l’ufficio di presidenza della Giunta regionale, decidendo sul da farsi. Una responsabilità mica da poco. Anche perchè il sito della stazione di trasferenza di Tito rientra nell’ambito del Parco nazionale dell’Appennino lucano e anche per questo l’amministrazione precedente ne aveva disposto la chiusura per attività impattanti dal punto di vista ambientale.
L’amministratore della B&B Eco, Giovanni Agoglia, non si è sottratto ieri pomeriggio a qualche domanda sull’argomento.
“Qui è tutto nella norma -ha tenuto a precisare – abbiamo un sistema di canalizzazione del percolato che non permette che si disperda nei terreni circostanti. Lo raccogliamo con delle autobotti e poi lo andiamo a smaltire regolarmente. Tanto più spesso quanto più pioggia cade. Certo è un costo che non avevamo previsto ma l’accumulo che si è creato non è da addebitare al nostro lavoro quanto all’opposizione di Matera ad accogliere i rifiuti che arrivano da Potenza”.
Sulla quantità di rifiuti accumulati ancora in cerca di sistemazione Agoglia sdrammatizza. “Si tratta di molto di meno delle 10mila tonnellate ipotizzate. Siamo nei limiti di tolleranza previsti anche perchè per avere le autorizzazioni abbiamo fatto collaudi proprio per situazioni estreme. Peraltro il peggio è già passato. Giorno dopo giorno stiamo riducendo i volumi. E tempo una settimana la piazzola dovrebbe essere in perfetto stato”.
l.amato@luedi.it

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE