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In tempi di crisi si risparmia anche a tavola. Calano, infatti, i consumi di carne, vino, pane e anche pasta. Il dato della Cia (Confederazione italiana agricoltori) non sono per nulla confortanti. Entro fine anno, infatti, si prevede un ulteriore flessione che si aggirerà tra lo 0,3 e lo 0,5 per cento. A conferma che la crisi economica continua a pesare sul budget delle famiglie. Il capoluogo di regione non fa’ eccezione. I potentini risparmiano anche sulla spesa evitando di acquistare vini Doc, carne bovina ma anche pane e pasta. Dovendo scegliere i cittadini optano per gli acquisti nei discount piuttosto che nei negozi di marca, grazie alla competizione giocata sul prezzo.
Arrivano, tuttavia, dall’export le notizie migliori per l’agroalimentare “made in Italy”, con una crescita, secondo i dati Ismea, del 9,3 per cento nei primi sei mesi del 2010 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tutti i settori hanno segnato un miglioramento, ad eccezione della pasta e del riso. In particolare, si hanno incrementi delle vendite all’estero per i vini (più 8,6 per cento), la frutta fresca (più 7,3 per cento), i formaggi e i latticini (più 15,3 per cento), i prodotti dolciari (più 18,5 per cento), l’olio di oliva (più 13,5 per cento), le carni suine preparate e i salumi (più 13,5 per cento).

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