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Sono già state distribuite ai pazienti di tutti i reparti bottiglette d’acqua per sopperire alla sospensione idrica, decisa dal sindaco, all’interno dell’ospedale San Carlo di Potenza. La decisione di Santarsiero è stata assunta perché le analisi hanno rilevato una presenza di cloro pari a 32 nano grammi per litro. Il valore standard è, invece, di 30. Nel nosocomio del capoluogo rubinetti a secco con non pochi disagi per i pazienti. Non c’è nessun allarme visto che in più parti d’Italia, è stata ammessa la deroga fino a valori ben superiori ( 50 e addirittura 60 nano grammi per litro ). A esempio è stata presa la delibera emanata della Regione Puglia, mediante la quale è stato fissato come valore ammissibile per alcuni comuni delle province di Lecce e Foggia quello di 50 . In altri Paesi tali valori oscillano fra gli 80 per gli Stati Uniti e i 100 ammessi in Canada e in vari Stati dell’Unione europea. Insomma un eccesso di zelo da parte dell’amministrazione comunale. L’Acquedotto lucano e l’Azienda ospedaliera “San Carlo”, ciascuno per le proprie competenze, stanno già provvedendo a effettuare le opportune verifiche per la definizione in tempi rapidi del problema. Privare un ospedale dell’acqua, infatti, non è una cosa di poco conto.

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