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di ROCCO DE ROSA

GENZANO DI LUCANIA – Che il settore giovanile, in un territorio come l’Alto Bradano, sia di fondamentale importanza era qualcosa di risaputo ormai da tempo. La società Alto Bradano, però, continuando a coltivare un progetto assai ambizioso portando in Basilicata un “pezzo” pregiato della storia calcistica italiana: mister Claudio Tobia. Il mister, di origini abruzzesi, ha sposato il progetto bradanico che verte molto sui giovani e si è detto contento dell’ambiente in cui ora si trova a lavorare. Il passato del neo tecnico dei piccoli atleti dell’Alto Bradano, vanta tante presenze nel mondo professionistico tra Serie C, Serie B e trascorsi anche in Serie A. Le esperienze con Ternana, Casertana, Salernitana e tante altre realtà calcistiche italiane sono servite al tecnico per collezionare un grande bagaglio culturale di natura non solo prettamente sportiva.
Così mister Tobia: “Per prima cosa voglio dire che a me il settore giovanile mi piace tantissimo – esordisce il mister – lo adoro davvero. L’ho fatto a Terni per cinque anni avendo grandissime soddisfazioni sia nel valutare i ragazzi per portarli in prima squadra, sia per valutare quelli cresciuti nel vivaio. Dopo il settore giovanile, anche se non alle mie dipendenze, sono poi passato ad allenare la prima squadra. Jimenez l’abbiamo preso dopo averlo seguito a lungo, mentre Candreva l’avevo già seguito nella Cisco e mi ha fatto subito una gran impressione. Oltre a questi due ragazzi che ora li conosciamo tutti, ci sono anche una miriade di ragazzi che giocano tra la Serie C1 e la Serie C2. Personalmente – continua Tobia – ho sempre creduto che un giovane deve essere messo in condizioni di poter esprimere le sue qualità. Devo confessare che ho accettato di venire qua a Genzano, principalmente perché ho visto che questo progetto è puro settore giovanile. Sono venuto perché il calcio moderno non è più quello di una volta. Come nella vita c’è un degrado di tutte le classi sociali, e devo dire che è altrettanto chiaro che nel calcio si vada di pari passo con la società. La mia indole è quella che sin quando avrò un briciolo di energia starò su un campo di calcio. La passione è troppo forte. Sino alla passata stagione ho allenato squadre dilettantistiche ma non ho trovato quello che cercavo. Qui a Genzano – continua ancora il mister – si è rimasto un po’ indietro sotto il punto di vista del degrado sociale e calcistico. Quello che mi ha colpito di più è stato il programma che la società mi ha mostrato. È un programma ambizioso perché la società vuole fare solo settore giovanile e qui lo fanno bene, hanno passione illimitata e poi io sono un classista soltanto in questo senso perché a me piace il sud e ho sempre lavorato qui al sud eccezion fatta per il Mantova ma il sud per me è diverso, è migliore. Questa – conclude l’esperto mister – è una buona maniera per rimettersi in discussione e stare vicino ai giovani. Ho insegnato per ventidue anni in una scuola e per me stare vicino ai giovani è la vita, con loro mi diverto e da quando sono qua sono rinato. A me da più soddisfazione il sorriso di un ragazzo giovane di queste parti che un grande campione del calcio attuale.”

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