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La discarica di Pianopoli è chiusa perchè sequestrata e, anche a causa dei blocchi di Rossano, all’impianto di Lamezia si procede molto lentamente. Le conseguenze sono pesanti soprattutto per gli autisti che ieri hanno creato una fila di oltre un chilometro e mezzo e composta da una settantina di mezzi di raccolta dei rifiuti.
Alla Daneco arrivano i rifiuti dei comuni della provincia di Vibo Valentia, della provincia di Catanzaro, della città di Lamezia e di 27 comuni del circondario e alcuni della provincia di Reggio. Alcuni di loro partono alle due del mattino, altri verso le quattro per raccogliere la spazzatura nei loro comuni e poi arrivare nella zona industriale di Lamezia dove scaricare i camion, ma da due settimane ormai oltre al turno di lavoro sono costretti anche al “turno di scarico”.
L’impianto della Daneco infatti, a seguito della chiusura della discarica di Pianopoli, deve supportare un carico maggiore di rifiuti da smaltire e quindi costringe i trasportatori a lunghe attese per sversare. Le attese durano anche sino a 14 ore.
Immancabile anche in questo caso la “guerra fra poveri”. Alcuni trasportatori lamentano che la Lamezia Multiservizi (la società in house del Comune lametino che gestisce la raccolta dei rifiuti a Lamezia e nel territorio) lascia i propri mezzi dalla sera prima all’esterno dell’impianto di smaltimento, per poi scaricare per primi il giorno seguente. Una situazione insomma insostenibile per gli operatori i quali hanno spiegato che la situazione all’impianto Daneco si è aggravata maggiormente da circa 15 giorni.
Anche nella provincia cosentina si avvicina l’ombra di una nuova emergenza rifiuti. Lo “preannuncia” la nuova ordinanza del Commissario regionale per l’emergenza ambientale che ieri sera ha comunicato ai Comuni del cosentino che conferiscono la spazzatura nella discarica di Alli che non potranno scaricare fino a martedì. Questo perché si deve dare precedenza per qualche giorno ai tir di rifiuti provenienti dal reggino e dal catanzarese e che erano diretti alla discarica di Bucita a Rossano. Una ordinanza in questi termini, commentano gli addetti ai lavori, non era mai stata proposta e testimonia la condizione di crisi nel settore dei rifiuti che vive la Regione per mancanza di impianti: in soldoni si stabiliscono i turni per scaricare in discarica. Si tratta del secondo e più grave momento di crisi che la provincia si trova a vivere, a distanza di poche settimane, dopo la chiusura della discarica di Pianopoli. Nei giorni scorsi ad esempio i tir partiti da Cosenza e destinati agli impianti di Crotone, Gioia Tauro e Siderno erano stati rispediti indietro perché dal reggino non si riuscivano a conferire gli scarti a Bucita dopo l’ordinanza del sindaco di Rossano. Superato lo stop del primo cittadino, il “viaggio” dei rifiuti cosentini era ripreso normalmente. Il blocco ora si annuncia più grave. L’impianto di Alli per la provincia di Cosenza è nevralgico, perché discarica di riferimento della maggior parte dei suoi comuni, dopo la chiusura, per esaurimento, della discarica di San Giovanni, e il sequestro di quella di Pianopoli. Le maggiori ripercussioni si avvertiranno nel capoluogo. La città di Cosenza scarica ad Alli e produce ogni giorno una media di 130 tonnellate di rifiuti. Una quantità tale da non poter essere stoccata e conservata da qui a martedì nell’impianto di travaso e selezione dei rifiuti di Rende. L’impossibilità di conferire i rifiuti significa un rallentamento della raccolta in città fino al progressivo blocco. Verrà data precedenza alla raccolta dei rifiuti prodotti da ospedali, carcere e altri punti sensibili, ma il grosso resterà nei cassonetti e in strada.

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