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Divani in pelle rossa, quadri d’autore alle pareti, un salottino alle spalle della scrivania, con tanto di poltrona super relax: uno studio personale in stile impero quello che fino a qualche mese fa ha ospitato Vincenzo Sigillito. Circa cinquanta metri quadrati, con super terrazzo, preso in fitto al modico prezzo di 45.000, nonostante i vasti spazi di proprietà dell’Arpab a Potenza. E poi ancora una locazione di un parco auto per sole due autovetture, e il rinnovo di 17 contratti interinali per quasi tre anni. Risultato: un buco da quattro milioni di euro ( tre e mezzo in più rispetto all’anno precedente) nel bilancio dell’agenzia
regionale per la tutela dell’ambiente che sta per essere presentato in Regione. Parte del deficit deriva anche dai tagli ai trasferimento da parte della Regione, nel rispetto dei vincoli imposti dal patto di stabilità. Ma buona parte di quei conti in rosso vanno addebitati a una gestione a dir poco discutibile da parte dell’ex direttore che ora è stato nominato a capo della Struttura di progetto di autorità ambientale del Comitato di coordinamento della Regione Basilicata. Ma per l’ente sub regionale ora l’unica priorità è tentare di risanare il deficit, attraverso il recupero crediti e una notevole capacità di risparmio.
(Ulteriori approfondimenti e notizie nell’inchiesta di Maria Teresa Labanca pubblicata nell’edizione cartacea oggi in edicola)

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