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E’ pari al 37,5 l’indice di incidenza dei casi di morte sul lavoro in Calabria a fronte del numero si occupati nel periodo gennaio-novembre 2010. Il dato, che vede la regione “maglia nera” nella classifica delle regioni meridionali, emerge da un’elaborazione Vega Enginering pubblicata sull’inserto Sud del Sole 24 Ore. La percentuale calabrese di infortuni mortali sul lavoro è di oltre 12 punti superiore al dato medio nazionale che è del 25,2%. La Calabria precede la Puglia (33,1), Campania (26,7), Basilicata (26,1) e Sicilia (23,9).
Cattive notizia anche sul fronte sanità; nell’ultimo decennio la spesa del servizio sanitario nazionale pro-capite in Calabria è aumentata del 74,4%. Il dato arriva da un’analisi realizzata da Intesa San Paolo e anch’essa pubblicata sul supplemento Sud del Sole 24 Ore.
In dieci anni, secondo i risultati del rapporto «Mondo della salute tra governance federale e fabbisogni infrastrutturali» la spesa nella regione è passata da 993 euro procapite a 1.723. A precedere la Calabria nella classifica negativa della spesa pro-capite nelle regioni meridionali è la Basilicata che, nello stesso periodo, ha superato il 90%. La media delle quattro regioni del sud è pari al 74,3% rispetto al 64,9 della media nazionale.

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