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«Più che un incontro interlocutorio, lo considero un incontro operativo. Quello sul porto di Gioia Tauro, è un percorso che questo esecutivo ha già avviato nei mesi scorsi. Un lavoro che si sta portando avanti da tempo e che si è concluso con la firma di un Accordo di Programma Quadro, il più importante definito dalla Regione. In questo momento c’è un’emergenza che ha bisogno di un’accelerazione».
Così il vice presidente della Regione, Antonella Stasi, ha commentato il lavoro del tavolo di confronto organizzato ieri, per esaminare le questioni urgenti che riguardano il porto di Gioia Tauro.
«L’impegno da parte di questo esecutivo c’è, e credo ci sarà anche da parte del governo nazionale con il quale il presidente Scopelliti ha già fissato un incontro nella prossima settimana». Dal tavolo calabrese, parte dunque un più ampio tavolo nazionale per discutere non solo dello sviluppo le imprese, ma per dare al porto di Gioia Tauro un valore aggiunto per la Calabria.
All’incontro, presieduto dalla Stasi e dal dirigente generale della Presidenza, Francesco Zoccali, hanno partecipato i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil, il commissario di Confindustria Reggio Calabria, Filippo Callipo, il presidente dell’Autorità portuale di Gioia Tauro, Giovanni Grimaldi, i rappresentanti dell’Amministrazione provinciale di Reggio Calabria e dei comuni della Piana di Gioia Tauro.
Tre gli argomenti in discussione: il rapporto con le società clienti del Porto, la possibilità di ritornare ad ottenere un abbattimento delle tasse di ancoraggio e la possibilità di proporre al governo nazionale l’accesso ad agevolazioni fiscali. Per la Stasi, per rendere il Porto più competitivo, sarà necessario attuare una politica integrata di sviluppo che vada a collocare la struttura all’interno di un piano nazionale.
Due i tavoli di lavoro organizzati nella mattinata di ieri: il primo con i rappresentanti dei sindacati Cgil, Cisl e Uil ed il secondo con gli autonomi del Sul, il Sindacato Unitario dei Lavoratori. L’idea lanciata da Filippo Callipo è stata quella di «adottare il Porto», una struttura fondamentale per i mille e trecento operai che vi lavorano, per la Calabria e per l’intero Mezzogiorno. Per il segretario regionale della Ccgil Sergio Genco è il momento di dire «basta alle chiacchiere, basta alle apparizioni televisive ed alle dichiarazioni. Se è vero che c’è un Apq sul porto di Gioia Tauro, se è vero che ci sono 360 milioni di euro da utilizzare, ebbene è giunto il momento che questi si inizino ad utilizzarli nel migliore dei modi. Ci dicano come vogliono utilizzarli ed i tempi di realizzazione. Basta con le chiacchiere».
Anche il segretario generale Cisl Calabria, Paolo Tramonti ha dichiarato: «L’incontro – ha detto – è servito per mettere insieme una linea comune che dovrà essere portata a livelli superiori. Come Cisl ci stiamo adoperando affinché vengano ripristinate quelle condizioni di vantaggio che erano presenti sino alal fine dello scorso anno. Condizioni agevolative fondamentali in un’ottica di grande competizione che c’è con gli altri porti che affacciano sul Mediterraneo». Infine l’intervento del sindacato unitario lavoratori comparto trasporti – coordinamento portuali di Gioia Tauro, rappresentato dal segretario regionale Carmelo Cozza «Oggi – ha commentato – è stata persa un’occasione per fare sintesi su una vertenza che interessa tutti. Tavoli separati e divisioni non servono a nulla in questo momento quando l’interesse di tutti deve essere quello di tutelare l’occupazione e rilanciare il porto di Gioia Tauro».

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