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Intimidazione ai danni dell’impresa di Vincenzo Restuccia, poco dopo la mezzanotte a Vibo Valentia lungo viale della Pace, dove l’impresa è impegnata nel rifacimento di un pezzo di strada provinciale che si collega con l’autostrada A/3, Salerno-Reggio Calabria.
Al momento dell’incendio gli automezzi erano parcheggiati all’interno del piazzale di un elettrauto a cui aveva chiesto il permesso e che a sua volta ha subito dei danni. Ad accorgersi dell’incendio è stata la moglie dell’elettrauto, che ha chiamato i vigili del fuoco che, intervenuti tempestivamente, hanno così limitato il danno ad un escatore e ad un’auto. Sul posto è intervenuta anche una volante della questura che si trova poco distante. È il primo attentato dall’inizio del nuovo anno.
Lo scorso anno l’imprenditore l’aveva achiuso con l’incendio di un altro escavatore, impegnato a Parghelia per i danni alluvionali ed un altro a Joppolo, senza contare gli spari contro la sua abitazione mentre era in casa con la famiglia: «Non so più cosa fare e cosa dire – afferma Restuccia – tra l’altro editore della emittente televisiva Retekalabria – so soltanto che mi stanno venendo meno le forze. Se non fosse per la responsabilità di dover dare da vivere a circa 200 dipendenti, a quest’ora avrei mollato. Ma non è detto che non lo faccia. Ditemi voi se questa è vita. Ho già subito un infarto, mentre uno dei miei figli è rimasto colpito psichicamente ed ancora non si è rimesso. Già le imprese – aggiunge – stanno chiudendo per la crisi economica. Se a questa si aggiunge la tangente che la criminalità pretende, da qui a poco la Calabria diventarà una terrà desertificata con la ‘ndrangheta che la fa da padrona».

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