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MELFI – Non si arresta il flusso di buone notizie che si è innescato a Melfi. E’ di ieri l’ufficializzazione della stabilizzazione delle 1550 unità chiamate in Sata da inizio anno, con l’avvio della produzione dei due nuovi modelli.
Dai contratti interinali, si passa dunque a quelli a tutele crescenti introdotti dal Jobs Act di Renzi: tempi indeterminati, quindi, ma a tutele crescenti.
Ma gli aggiornamenti occupazionali positivi non finiscono qua. Perché gli ottimi numeri sui mercati di Jeep Renegade e 500 X rendono necessarie nuove assunzioni, già a partire dalle prossime settimane. Dopo che gli annunci di Marchionne durante la recente visita allo stabilimento di San Nicola, insieme al premier Renzi, si passa ai fatti: altri 250 giovani verranno assunti entro giugno per consentire di portare la capacità produttiva dello stabilimento a 1.200 vetture al giorno. Mentre ulteriori 400 entro dicembre. Lo rendono noto i sindacati, dopo l’annuncio dell’azienda nel corso dell’incontro che si è tenuto ieri a Torino con il responsabile dell’area Emea, Alfredo Altavilla. Ma le buone notizie non riguardano solo lo stabilimento di Melfi. Duecento persone verranno assunte alla Sevel, 170 a Verrone a cui si aggiungeranno 100 giovani per l’Alfa Romeo a Termoli e Cassino che saranno destinati a ruoli di team leader. Per quanto riguarda Mirafiori, Altavilla ha confermato che la programmazione per la realizzazione del suv levante va avanti secondo i tempi previsti e quindi la produzione dovrebbe partire all’inizio del prossimo anno. Insomma, Fca continua a scaldare il motore della ripresa occupazionale, soprattutto in Basilicata, cuore del rilancio dell’auto made in Italy, ma competitiva sui mercati internazionali. Soddisfatti i sindacati per i nuovi impegni assunti dal gruppo. «Tutto questo è molto positivo – commenta a caldo il segretario Di Maulo – ed è la dimostrazione che il sindacato che contratta produce risultati di crescita per tutta l’industria». «Il gruppo Fca mantiene fede agli impegni presi sia con i lavoratori che con i sindacati e concretizza prospettive solide per la produzione italiana», gli fa eco il collega della Ugl metalmeccanici, Antonio Spera. Soprattutto perché la ripartenza della più grande fabbrica del Mezzogiorno ha chiare ed evidenti conseguenza anche sull’indotto dove è attesa l’attivazione di 400 nuovi rapporti di lavoro. Anche per il segretario della Fim Cisl Basilicata, Gerardo Evangelista, «si tratta della conferma degli impegni assunti nei mesi scorsi, resi possibili anche dalla ripresa degli altri stabilimenti del gruppo e il conseguente progressivo riassorbimento dei cassintegrati e dei trasfertisti». Per oggi è in programma a Melfi un incontro tra azienda e sindacati. Obiettivo: una verifica dell’accordo sui venti turni. «Questo ci consentirà – anticipa Evangelista – di individuare dei miglioramenti. Ovviamente – aggiunge – parleremo anche delle ultime assunzioni, dei tempi per l’ingresso di nuovi lavoratori, dei carichi di lavoro e del piano ferie». E la notizia delle nuove assunzioni è stata data in diretta al Consiglio territoriale della Uilm che si era riunito ieri mattina per fare un quadro a un anno dell’elezione del nuovo segretario, Marco Lomio, alla luce delle importanti novità degli ultimi mesi. Oltre alla personale soddisfazione per l’annuncio da parte dell’azienda, Lomio ha voluto focalizzare l’attenzione sulle scelte, non sempre facili, assunte per accompagnare il progetto di rilancio. «Il tanto discusso accordo sui 20 turni, oltre che il rinnovo del contratto , rappresentano nelle parole l’ennesima assunzione di responsabilità di un sindacato che anche in passato ha preferito firmare gli accordi piuttosto che raccogliere il consenso immediato con le polemiche strumentali».

m.labanca@luedi.it

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