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Personale sanitario al lavoro

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POTENZA – L’ennesima settimana in arancione – è così dal 16 marzo, la Basilicata sperava nel giallo ma il suo Rt superiore a 1 ha contribuito a reiterare la scelta – si apre con la notizia della positività dell’assessore regionale Gianni Rosa, ricoverato al San Carlo di Potenza. Colpito dal virus, ha avuto bisogno di cure tramite erogazione di ossigeno.

E mentre proprio dall’ospedale del capoluogo tornano le polemiche sulla gestione delle vaccinazioni, sul fronte dei tamponi il direttore generale dell’Aor, Spera, interviene su quelli molecolari volontari effettuati sin dallo scorso mese di marzo nei presidi dell’Azienda (Potenza, Lagonegro, Melfi, Pescopagano e Villa d’Agri), precisando che «l’iniziativa della piattaforma di prenotazione tamponi è dell’Aor San Carlo ed è l’unico possibile contributo che l’Azienda medesima, ospedaliera e non territoriale, poteva fornire a fronte dell’indirizzo regionale di adoperarsi per intercettare i positivi asintomatici.

L’azione – che ha riscosso notevole apprezzamento da parte dell’utenza e che, ad oggi, ha consentito di monitorare circa diecimila cittadini dell’intera Basilicata, anche della provincia di Matera, e di individuare centinaia di positivi completamente asintomatici – si è posta, pertanto, l’obiettivo di affiancarsi al tracciamento territoriale per isolare le potenziali fonti di contagio e per superare quanto prima la terribile stagione pandemica, che ha causato oltre 3 milioni di morti in tutto il mondo, ravvivando la consapevolezza della necessità di garantire quanto necessario per la tutela del diritto inviolabile alla salute».

Il dg Spera si dice soddisfatto «che l’Azienda sanitaria di Matera abbia inteso impiegare la piattaforma ideata dall’Aor San Carlo per attivare punti tampone nella provincia di Matera, che consentiranno di aumentare ulteriormente la possibilità gratuita, garantita a chi è particolarmente esposto, di verificare il proprio stato di salute».

Ma da Potenza arriva anche qualche critica alle modalità di accesso alla vaccinazione nelle tensostrutture donate dal Qatar: «La situazione è ancora ben lungi dall’essere “normale” – attacca il consigliere comunale di centrosinistra Vincenzo Telesca –, dal “via libera” per tre giorni decretato dalla Regione nelle scorse settimane e che innescò le proteste dei cittadini per l’affollamento e i disservizi che si registrarono, non è affatto migliorata».

I NUMERI – In Basilicata sono 77 i nuovi casi di positivi al Sars Cov-2, su un totale di 755 tamponi molecolari (indice di positività 10.19%), e si registrano due decessi. Lo rende noto la task force regionale con il consueto bollettino. Le persone decedute risiedevano ad Abriola e in Germania. I lucani guariti o negativizzati sono 83. Aggiornando i dati complessivi, i lucani attualmente positivi scendono a 6.060 (-7), di cui 5.892 in isolamento domiciliare. Sono 17.083 le persone residenti in Basilicata guarite dall’inizio dell’emergenza sanitaria e 516 quelle decedute.

In lieve aumento il numero dei ricoverati nelle strutture ospedaliere lucane, sono 168 (+1): al San Carlo di Potenza 32 nel reparto di malattie infettive, 34 in pneumologia, 12 in medicina d’urgenza, 14 in medicina interna Covid, 4 in terapia intensiva; all’ospedale Madonna delle Grazie di Matera 33 nel reparto di malattie infettive, 20 in pneumologia, 14 in medicina interna Covid e 5 in terapia intensiva. Invariato il numero dei posti letto occupati in terapia intensiva, sono 9. Dall’inizio dell’emergenza sanitaria sono stati analizzati 325.691 tamponi molecolari, di cui 298.859 sono risultati negativi, e sono state testate 189.511 persone.

I VACCINI E I COLORI – Basilicata perfettamente in media rispetto al valore nazionale del 53%: è l’Emilia Romagna ad avere il maggior numero di vaccinati (60%), seguita da Veneto (59%), Lazio e Molise entrambe col 57%, Lombardia e provincia autonoma di Trento (56%), provincia autonoma di Bolzano (55%), Marche, Piemonte e Toscana (54%), Basilicata e Umbria (53%), Liguria e Puglia (52%), Valle D’Aosta (51%), Campania e Friuli Venezia Giulia (49%), Sardegna (46%), Calabria e Sicilia (43%).

Le regioni con la percentuale maggiore di somministrazioni rispetto alla dotazione (dati Ministero della Salute aggiornati alle 17.31 di ieri) sono invece Liguria (88,4%), Umbria (86,2%), Emilia-Romagna (86), Veneto (85,6%), Valle D’Aosta (85,2%), quella con la minore percentuale è la Calabria (75,7%). La Basilicata è all’81,2%.

Con i cambi di “colore” disposti dal ministero della Salute in seguito all’ultimo monitoraggio, da oggi solo la Valle d’Aosta è in rosso, mentre resta arancione la Basilicata (ma fino a domenica 9 saranno rossi i Comuni di Balvano, Tolve, Montalbano Jonico, Abriola, Atella, Castelluccio Inferiore e Superiore, Castelmezzano, Filiano, Lavello, Rionero in Vulture, Craco e Garaguso): arancione anche Sicilia, Calabria e Puglia nonché – da oggi – la “promossa” Sardegna. Il resto dell’Italia è in giallo. Torneranno così in classe almeno 7,7 milioni di studenti, cioè il 90% dei ragazzi, secondo le stime di Tuttoscuola: il numero di alunni in presenza per tutti gli ordini sarà compreso in una forbice tra quasi 7,7 e oltre 8,5 milioni.

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