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Il Cova di Viggiano

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VIGGIANO – E’ stato firmato al termine di un’ampia consultazione con le categorie interessate il Patto di Sito che riguarda il distretto petrolifero Val d’Agri. Il documento, condiviso con la Regione, l’Eni e le parti datoriali, rappresenta un aggiornamento del precedente che risale al 2012. Nel documento si stabilisce che l’obiettivo da perseguire è quello di definire i principi di collaborazione, nonché le azioni reciproche volte alla promozione di iniziative nel settore geo­minerario e non oil finalizzate allo sviluppo regionale e al continuo sviluppo delle tutele ambientali e della salute e sicurezza dei lavoratori, come pure la realizzazione di azioni tendenti a favorire periodicamente la comunicazione, anche nell’ambito del Tavolo della Trasparenza dei programmi delle attività, delle modalità di approvvigionamento, della valorizzazione e salvaguardia delle risorse umane, dello sviluppo delle attività locali, del coinvolgimento delle micro, piccole e medie imprese e delle professionalità presenti nel territorio regionale, inerenti allo sviluppo degli investimenti di Eni relativi alle risorse petrolifere della Val d’Agri oltre a investimenti in Piani di sviluppo produttivi aggiuntivi in attività non oil, come previsto nell’ambito delle Misure Compensative del Nuovo Protocollo di Intenti. Cosa importante che ha creato non pochi contrasti in passato è che si interviene a definire la procedura di cambio di appalto che ha creato in passato diversi problemi per la continuità occupazionale e le condizioni salariali.

«Ribadiamo – ha detto il presidente della Regione Vito Bardi – la nostra strategia: l’accesso alle risorse energetiche presenti nel sottosuolo lucano, il loro corretto, razionale e sostenibile utilizzo, deve ispirarsi principalmente alla salvaguardia dell’ambiente e della salute dei cittadini lucani e, deve rappresentare anche un importante fattore di sviluppo per l’intero territorio regionale». Per l’assessore Francesco Cupparo: «il metodo di concertazione seguito nel lungo lavoro che ha preceduto la sottoscrizione del Protocollo con il quale – sottolinea – è stato affermato il principio di protagonismo dei sindaci, dei sindacati, delle associazioni datoriali, insieme all’Eni, a differenza del precedente documento del 2012 firmato solo da alcuni degli attuali soggetti». Il documento «segna – dichiarano invece i segretari regionali di Cgil, Angelo Summa, Uil, Vincenzo Tortorelli e Cisl, Enrico Gambardella – il rilancio del confronto con tutti i soggetti istituzionali e sociali coinvolti per affrontare, contestualmente, il programma di investimenti sulla transizione energetica».

E aggiungono: «Il Patto di sito attiene ad una migliore disciplina nei cambi di appalti, tutela dei salari e della sicurezza, la sorveglianza sanitaria, interviene nel delicato settore dei subappalti, nella salvaguardia dei livelli occupazionali e nella definizione dei perimetri contrattuali». Nel frattempo da parte delle Organizzazioni sindacali «resta tuttora aperta la questione del rinnovo delle concessioni tra Eni e Regione che non è stata condivisa con i sindacati«. Per i tre leader «proseguirà dunque l’impegno sindacale – che ha registrato una recente giornata di mobilitazione generale a Viggiano il 31 marzo scorso quale ultima tappa temporale di un intenso programma di iniziative – rivolto in particolare a monitorare il rispetto dell’intesa sottoscritta in modo da garantire nel sistema del subappalto le stesse condizioni di lavoro e salariali dei lavoratori».

Insomma un risultato importante frutto del grande lavoro sinergico fatto con tutte le categorie che operano nel Centro Olio di Viggiano che crea migliori condizioni a circa 2 mila lavoratori. Infatti per Cgil, Cisl e Uil obiettivo prioritario è «rimettere al centro il tema della Transizione Energetica al fine di garantire un futuro che guardi oltre le estrazioni e assicurare trasparenza nei cambi di appalto e buona occupazione con il mantenimento dei diritti e delle condizioni economiche dei lavoratori». Guardando al futuro per i segretari: resta «necessario definire un Piano strategico sull’energia, un nuovo paradigma sostenibile dal punto di vista ambientale, economico e sociale per fare della Basilicata un polo di riferimento nazionale per la gestione sostenibile delle risorse, lo sviluppo economico e occupazionale, l’efficientamento, la ricerca e innovazione tecnologica, a partire dall’idrogeno».

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