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POTENZA – Ripartono le procedure per l’autorizzazione di una trentina di nuove centrali fotovoltaiche in Basilicata, perlopiù concentrate nell’area nord della Regione. È quanto deciso dal Tar Basilicata che tra ieri e mercoledì ha pubblicato le prime sentenze su una serie di ricorsi “fotocopia” presentati dalle aziende interessate a realizzare le nuove centrali.

Un pacchetto di progetti di tutto rispetto, perlopiù datati 2021 e 2022, che nel complesso potrebbe valere qualcosa come 600 megawatt di potenza, col sole a picco, pari a una piccola centrale atomica. Grazie a una superficie teorica ricoperta da pannelli solari, al netto delle immancabili sovrapposizioni tra i vari progetti, pari a oltre 850 campi di calcio.

I giudici amministrativi hanno bocciato, in particolare, la delibera con cui la vecchia giunta regionale, a gennaio, aveva dato indicazioni per la concessione del Provvedimento autorizzatorio unico regionale in materia ambientale (Paur) necessario per realizzare questo tipo di impianti. Quindi le note con cui il dirigente dell’ufficio compatibilità ambientale della Regione vi aveva dato esecuzione bocciando le istanze autorizzative non conformi. La delibera in questione, infatti, prevedeva che le richieste dovessero essere precedute da un distinto procedimento di «screening» o «verifica di assoggettabilità alla valutazione d’impatto ambientale».

Dal 2010, però, è in vigore un decreto ministeriale che detta le linee guida alla regioni per questo tipo di pratiche, e dispone che, eccezion fatta per i mini impianti da meno di 1 megawatt: «è fatta salva la possibilità per il proponente di presentare istanza di valutazione di impatto ambientale senza previo esperimento della procedura di verifica di assoggettabilità». Perché di fatto la valutazione d’impatto ambientale è necessaria comunque.

«La suddetta facoltà del proponente (…) va inquadrata nello scopo generale della normativa in questione – scrive il Tar – di semplificare ed accelerare, per quanto è possibile, i procedimenti in materia, per cui è da escludere l’imposizione, da parte della Regione, della obbligatorietà della procedura di screening qualora quest’ultima di fatto comporti un aggravio procedimentale, nei casi in cui si manifesti, a giudizio del proponente interessato, una elevata probabilità che il procedimento di verifica di assoggettabilità alla valutazione d’impatto ambientale si concluda con una determinazione di assoggettamento al procedimento di valutazione d’impatto ambientale».

Di qui, pertanto, l’annullamento delle note con cui le istanze autorizzative erano state respinte. Le prime sentenze depositate dal Tar Basilicata riguardano i progetti delle società: Clean Technology s.r.l.; Banzi Sviluppo s.r.l.; EG Galileo s.r.l.; Columns Energy s.r.l.; Opdenergy Tavoliere 3 s.r.l.; Opdenergy Italia 1 s.r.l., Solar Energy Ventitre s.r.l.; Solar Energy Ventidue s.r.l.. Progetti che insistono sui comuni di: Montemilone, Venosa e Montemilone, Genzano di Lucania, Melfi e Venosa, in provincia di Potenza, e Grottole in provincia di Matera.

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