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Il sit-in dei sindacati confederali ieri davanti alla Greenswitch di Ferrandina

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MATERA – Il rilancio economico della Basilicata, può e deve passare anche da quello della Valbasento, una delle aree industriali più antiche della regione, che ha ancora tanto da dire. Lo hanno sostenuto ieri con forza, i vertici regionali dei sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil, che si sono ritrovati con un sit-in davanti ai cancelli dell’azienda “Greenswitch” a Ferrandina scalo. Con loro il presidente della Provincia, Piero Marrese, i sindaci dell’area e qualche consigliere regionale.

I sindacati hanno parlato di Zona economica speciale, Recovery Fund e bonifica dei siti di interesse nazionale, che insistono nella Valle. «Il governo regionale non può più rimanere fermo rispetto alla crisi industriale ed economica che da tempo attraversa la nostra regione. È tempo di confronto su un Piano strategico programmatico, che metta al centro nuove politiche industriali, dall’energia all’automotive, e soprattutto dando impulso all’attivazione della Zes jonica, tra le maggiori opportunità che abbiamo per rilanciare lo sviluppo delle aree industriali che fanno parte della sua perimetrazione».

Questo il messaggio lanciato dai segretari generali Cgil, Cisl, Uil Basilicata, Angelo Summa, Enirco Gambardella e Vincenzo Tortorelli, nell’ambito della mobilitazione generale per lo sviluppo e il lavoro in Basilicata lanciata il 31 marzo dal Centro Oli Eni di Viggiano. C’era anche una rappresentanza dei lavoratori dell’area. «La crescita della Basilicata e l’uscita dalla crisi –continuano i segretari– non può prescindere dalla Valbasento e dalla realizzazione dell’interporto di Ferrandina, come grande hub della logistica. Sono necessarie decisioni chiare e trasparenti da parte dei governi regionale e nazionale, poiché questo è il momento più opportuno in considerazione dei massicci interventi europei di sostegno attraverso il Next Generation Eu e la nuova programma dei fondi strutturali 2021-2027».

Quattro le priorità che Cgil, Cisl e Uil indicano alla giunta regionale per il rilancio della Valbasento: ridurre notevolmente l’aggravio dei costi per il trasporto delle merci; costruire un accordo tra istituzioni, parti sindacali e datoriali; realizzare la Zes e la conseguente Zona franca doganale; bonificare i siti di interesse nazionale della Valbasento e di Tito nel rispetto dell’accordo quadro sottoscritto nel 2013.

«Chiederemo alla Regione Basilicata di attivarsi con senso di responsabilità affinché non venga persa questa ennesima e probabilmente ultima occasione di rilancio produttivo e occupazionale di un territorio che ha espresso e può esprimere ancora tanto in termini di professionalità e di cultura industriale -hanno concluso Summa, Gambardella e Tortorelli- È ora di un grande piano per il lavoro e lo sviluppo della Basilicata».

Il consigliere regionale Luca Braia ha evidenziato che servono: «Investimenti su infrastrutture, logistica, connettività, riduzione costi legati all’energia, qualità, estensione dei vantaggi della Zes anche alle aziende insediate e sostegni nei settori per cui la Basilicata è vocata. La mancanza di una strategia di sviluppo definita, evidenzia la cifra dell’inadeguatezza politica di questa maggioranza».

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