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Il progetto di piazza della Visitazione a Matera

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Ex sindaci critici, Acito contesta la regolarità della proposta del Comune di Matera. Di Caro: «Si vuole fare un parco al posto di una piazza»


MATERA – Un progetto contestato nel metodo e nel merito, almeno rispetto alla sua impostazione generale.
Parliamo del cosiddetto Parco intergenerazionale, che l’attuale amministrazione comunale, su impulso del sindaco Raffaello De Ruggieri, vorrebbe realizzare nell’attuale piazza della Visitazione alle porte della città, con un progetto già tracciato dall’architetto di fama Stefano Boeri, lo stesso che ha firmato l’avveniristica stazione Fal di Matera centrale, con un lungo strascico di polemiche. Nella serata di martedì, alcuni autorevoli ex sindaci di Matera, hanno incontrato De Ruggieri, per acquisire il progetto ed iniziare una discussione, cogliendo il segnale di apertura che lo stesso sindaco aveva dato loro dopo un’accorata lettera in cui si chiedeva di riflettere meglio nel concepimento di quell’importantissimo spazio urbano.
La discussione si è soffermata su alcuni punti, che secondo gli ex sindaci sono dirimenti per l’avvio di questo progetto.

In particolare Saverio Acito, pur non scendendo nei dettagli del progetto che si riserva di analizzare, ha subito rimarcato che la proposta Boeri non è affatto coerente con le indicazioni urbanistiche contenute negli strumenti vigenti, ovvero il Piano regolatore generale ed i vari Regolamenti che si sono succeduti, compreso l’ultimo, «che dà indicazioni diverse rispetto a superfici e destinazioni – ha spiegato Acito sentito dal Quotidiano – quindi si dovrà necessariamente fare uno stralcio, ponendo il progetto del parco da una parte ed il Piano attuativo dall’altra, perchè oggi manca uno strumento attuativo di secondo livello, un Piano particolareggiato. Una delle preoccupazioni degli uffici comunali, dovrebbe essere la mancata conformità del progetto allo strumento urbanistico. Già con la stazione Fal è stato fatto uno strappo, ma per il resto del progetto servirebbe una variante, che richiede tempi lunghi dovendo passare in consiglio comunale. De Ruggieri ci ha detto che porterà il progetto in Consiglio, ma di Varianti non si parla; eppure il Comune dovrebbe dare l’esempio – rimarca Acito – non può operare in difformità allo strumento urbanistico».

È critico sul cambiamento di destinazione d’uso dell’area anche l’ex sindaco Francesco Di Caro, che a 89 anni rappresenta la memoria storica più preziosa della città: «Un cambiamento – così Di Caro al Quotidiano – la cui responsabilità è solo in capo al Comune, che oggi sta rivoluzionando i programmi delle amministrazioni degli ultimi 50 anni, rispetto a piazza della Visitazione. Intanto cos’è questo parco intergenerazionale? – si chiede provocatoriamente – Allora la prima cosa da fare è cambiare il nome a quell’area che non è più una piazza ispirata alla devozione della città; si tolga quel quadro della Madonna della Bruna, che è stato relegato in un angolo, dove nessuno si ferma. Matera ha già tanti parchi, penso al castello, all’ex ospedale di Lanera, al via IV Novembre, all’area del Palazzo di giustizia, quindi là non serve un altro parco. Invece serve un’altra piazza, perchè Matera è una delle poche città monocentriche, per cui l’abitante della periferia deve fare chilometri per raggiungere l’unica piazza e l’unico corso; poi ci si lamenta per gli ingorghi e le auto in via Lucana. Allora piazza Visitazione, che peraltro ha anche una forma oblunga come quella Vittorio Veneto, diventi la seconda piazza della città – ammonisce Di Caro – la si faccia vivere, circondata com’è da uffici e quartieri residenziali. Così è stata immaginata dagli amministratori degli ultimi 50 anni e così si mostra di guardare al futuro della città, vivacizzandola, non con l’ennesimo parco».

Quindi l’affondo di Di Caro sulla nuova stazione: «Matera è l’unica città al mondo ad avere una stazione metropolitana di superficie – osserva – a che serve? Tra l’altro è sempre puntualmente deserta, con il record di inconcepibilità essendo a pochissima distanza dalla seconda stazione, perdipiù tagliando l’eventuale parco in due. Mi meraviglio di Boeri, cultore del verde verticale, che ha realizzato una pensilina enorme, con un fortissimo impatto estetico, coperta da pannelli fotovoltaici che distruggono la vista dall’alto; una pensilina nel deserto che qualche sindaco illuminato del futuro avrà il coraggio di abbattere. Allora, visto che un quarto dello spazio sono è già compromesso dalla stazione, si lavori per valorizzare al meglio gli altri 3 quarti. La piazza è per il popolo – conclude l’ex sindaco – non per progettisti, o per gli amministratori che vogliono passare alla storia solo per aver realizzato qualcosa di nuovo».

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