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MATERA – Potrebbe essere un piccolo “colpo di scena”, quello emerso ieri, nel corso dell’udienza preliminare, per il presunto stupro delle due ragazzine inglesi, avvenuto nel settembre 2020 durante una festa di compleanno in una villetta di via San Giovanni Bosco a Marconia di Pisticci.


Sul banco degli imputati otto ragazzi di Pisticci: Michele Masiello, il più grande del gruppo di 24 anni, Alberto Lopatriello (22), Alessandro Zuccaro (21) e Giuseppe Gargano (19), accusati di violenza sessuale di gruppo e lesioni aggravate e continuate, come i due cantanti trapper, Michele Leone ed Egidio Andriulli, in arte Red Michael e Meus Deus, oltre a Rocco Lionetti e Michele Falotico. Oggi sono tutti ai domiciliari, ma alcuni di loro sono rimasti reclusi in carcere per un anno. L’udienza è stata rinviata al prossimo 26 novembre, per l’assenza del pubblico ministero Ventricelli.

Ma durante l’avvio del dibattimento, all’esito del quale il Giudice per l’udienza preliminare avrebbe dovuto decidere sulla richiesta di rito abbreviato, presentata da tutti i legali dei ragazzi, è emersa la richiesta di aggiungere al fascicolo d’indagine anche un altro video, oggi in possesso degli inquirenti della Polstato.

Il video riprenderebbe la scena tra le ore 23 e 24 del 7 settembre 2020, quando alle due ragazze di 15 e 16 anni (all’epoca dei fatti 14 e 15), fu servito il drink poco prima del presunto stupro di gruppo.


Un video importante, secondo le difese, perché metterebbe in discussione l’aggravante della cessione di cocaina, che secondo l’accusa sarebbe stata messa, probabilmente da Masiello, nel bicchiere poco prima che una delle ragazze bevesse il drink. Secondo la difesa, invece, da quel video escluso dagli atti del processo, emergerebbe che il bicchiere sarebbe passato direttamente dalle mani del barman a quelle della ragazza, che poi l’ha bevuto.

Quindi non ci sarebbe la prova video, ma solo la testimonianza della ragazza, che Masiello abbia furtivamente inserito la droga nel bicchiere. Secondo la difesa, è un elemento importante ai fini della formazione della prova, avvalorato dagli esiti della consulenza tossicologica, commissionata dal difensore di Michele Leone, l’avvocato Francesco Mastro: «Da un esame effettuato dai professori Antonio Carrieri e e Giuseppe Fracchiolla del dipartimento di Farmacia-Scienze del Farmaco dell’università degli Studi di Bari “Aldo Moro” -spiega Mastro- emerge che: “Le principali proprietà chimico e chimico-fisiche della cocaina, la identificano coma una sostanza poco solubile in acqua, 1,8 g/L alla temperatura di 22 gradi; leggermente più solubile in soluzione alcolica”.

Quindi gli esperti della difesa concludono: “Ammettendo come veritiera la tesi dell’inconsapevole assunzione per via orale di cocaina, non si può spiegare scientificamente la positività alla cocaina delle urine, per giunta in seguito a un test effettuato a più di sei ore di distanza dall’accaduto”. Si evince senza dubbio che, per modalità e tempistica della sostanza rimasta in circolo nel sangue delle ragazze, sarebbe inverosimile l’assunzione mediante liquido», rimarca Mastro.


Tutti elementi al vaglio del Gup, il quale dovrà decidere sull’ammissione del rito abbreviato, che produrrebbe uno sconto di pena. Oggi, se le accuse fossero confermate, gli 8 imputati rischierebbero 16 anni di carcere. Ieri mattina in tribunale c’era anche una delle ragazze inglesi con i propri familiari, e non sono mancati momenti di forte contrasto con gli avvocati della difesa.

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