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MATERA – «Cento persone in fila tra il momento in cui sono arrivata e quello in cui sono riuscita a prendere il numero alle casse». E’ il racconto di circa un’ora e mezza di tempo che è servito ad una signora materana nella mattinata di ieri per poter arrivare alle casse e pagare il ticket per una prestazione all’ospedale Madonna delle Grazie di Matera. La ripartenza dei servizi non Covid presenta in queste prime occasioni delle situazioni di difficoltà e dei problemi che rischiano di rendere complicata la gestione di prestazioni in lista che sono evidentemente rimaste ferme per alcuni mesi e per le quali era già stata avanzata la possibilità di poter procedere ad un lavoro anche nei week end.

Di certo però anche le prestazioni minime risultano essere difficili anche perchè le uniche casse disponibili in questo momento sono quelle dell’Ospedale che risultano di fatto intasate di persone e di richieste. Le file sono ben visibili perchè solo 20 persone vengono fatte entrare alle casse mentre le altre, nel rispetto della normativa Covid, rimangono all’esterno. La fila, inizialmente unica di ieri mattina ha creato più di qualche contrattempo a cui per la verità ha contribuito anche qualche cittadino “furbo” che ha pensato bene di abbreviare i tempi per poter accedere alle casse.

Il risultato evidentemente nell’ottica di mantenere rispettata la norma è stato quello di separare le file tra l’accesso alla cassa e quello agli ambulatori che veniva consentito più liberamente in presenza di un appuntamento. La mattinata è risultata comunque molto intensa e le casse aperte non sono state sufficienti per poter tempestivamente soddisfare le tante richieste che sono arrivate.

La situazione rischia di prolungarsi anche perchè di visite da smaltire almeno per alcune settimane ce ne saranno diverse e i problemi e la gestione della situazione pare non essere semplice. Da verificare rimane poi la possibilità che si decida di riaprire il centro unico di prenotazione che recentemente si è trasferito da via Persio in piazza Matteotti ma che al momento in virtù anche degli obblighi derivanti dalla normativa Covid resta chiuso. Quella però potrebbe essere una prima e necessaria “valvola di sfogo” per riuscire a gestire al meglio il gran numero di prenotazioni e di servizi necessario e impedire che le lunghe file di un centinaio di persone per quasi due ore diventino la regola delle prossime settimane.

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