Una delle iniziative di protesta di “Famiglia Futura”
INDICE DEI CONTENUTI
- 1 BAMBINI DISABILI A NATALE, ABBANDONATI E UMILIATI
- 2 LA LETTERA DISPERATA AL PRESIDENTE MATTARELLA
- 3 «NOI, FIGLI DEL DIO MINORE DELLA VERGOGNA D’ITALIA»
- 4 «QUELLI CHIAMATI SPECIALI, POLITICAMENTE CORRETTO RISPETTO A DEFICIENTI»
- 5 NATALE E BAMBINI DISABILI, LE PAROLE DEL CONSIGLIERE REGIONALE CIFARELLI
- 6 «SQUILIBRI CHE PENALIZZANO BAMBINI E FAMIGLIE»
- 7 LA REGIONE DEVE INTERVENIRE
Natale e bambini disabili, lettera al presidente Mattarella, da parte dell’associazione “Famiglia Futura”: «Da anni subiamo false promesse e veniamo rabboniti». La delusione delle famiglie lasciate sole. Cifarelli: «I minori fragili devono venire prima di tutti»
Al presidente della Repubblica hanno spiegato il senso della loro battaglia. «Sono anni che subiamo false promesse e veniamo rabboniti, usati solo come slogan da campagna elettorale, vetrine e passarelle, ma poi inesorabilmente abbandonati e umiliati.
BAMBINI DISABILI A NATALE, ABBANDONATI E UMILIATI
È proprio di questi giorni l’ultima beffa perpetrata da parte della Azienda Sanitaria di Matera la quale, dopo aver impiegato ben quattro mesi a partorire una delibera che recepisse quella regionale relativa a 400 mila euro di fondi extra, ha stabilito di non destinare nemmeno un centesimo di tali fondi ai minori materani in lista di attesa».
LA LETTERA DISPERATA AL PRESIDENTE MATTARELLA
I genitori dei minori disabili, riuniti nell’associazione “Famiglia Futura”, a Natale, hanno dovuto affrontare l’ennesimo problema e così 130 nuclei familiari hanno dovuto rinunciare alle cure per i loro ragazzi. Uno schiaffo segnalato nei giorni scorsi a Mattarella al quale hanno affidato il loro appello accorato. «Scriviamo a Lei – hanno spiegato al Capo della Stato – come si scrive ad un padre, ad un buon padre di famiglia, ma con la stessa stanchezza e disillusione di chi, ormai da tempo, ha purtroppo ben chiaro che Babbo Natale non esiste e, soprattutto, non porterà alcun regalo a noi, figli del dio minore della “vergogna d’Italia”».
«NOI, FIGLI DEL DIO MINORE DELLA VERGOGNA D’ITALIA»
Siamo orfani, perché le istituzioni che dovrebbero garantire i nostri diritti e dovrebbero tutelare soprattutto le fasce più deboli, ci hanno beffeggiato e abbandonato. Siamo lo scarto, i difettosi, la voce da tagliare nei bilanci. Sempre noi siamo quelli che vengono chiamati “speciali”, perché è politicamente più corretto di “mongoloidi, ritardati, deficienti”.
«QUELLI CHIAMATI SPECIALI, POLITICAMENTE CORRETTO RISPETTO A DEFICIENTI»
Noi siamo quelli per i quali si fanno le giornate dei calzini spaiati e del 3 Dicembre, quelli delle belle riforme piene di parole e buonismo, ma poi non siamo altro che una piccola minoranza con un piccolo bacino di voti in una piccola provincia italiana. Siamo il sassolino nella scarpa che ogni politicante lontano dai riflettori non vede l’ora di buttare il più lontano possibile».
NATALE E BAMBINI DISABILI, LE PAROLE DEL CONSIGLIERE REGIONALE CIFARELLI
E sul tema, in una nota il consigliere Cifarelli sottolinea lo stato dell’arte «Le due vicende che emergono in questi giorni a Matera – la decisione del Tribunale che accoglie il reclamo di una madre di un minore con disabilità e la drammatica denuncia di numerose famiglie che vedono negata ai propri figli la continuità delle terapie riabilitative – pongono una questione che non è solo amministrativa, ma prima di tutto umana, sociale e costituzionale».
«SQUILIBRI CHE PENALIZZANO BAMBINI E FAMIGLIE»
Il problema, per il consigliere, è la questione relativa ai criteri di distribuzione delle risorse : «Non è accettabile che in nome di logiche burocratiche, amministrative o territoriali si determinino squilibri che penalizzano proprio i bambini e le loro famiglie.
«All’interno della Commissione Consiliare – aggiunge – competente abbiamo assunto una posizione netta: le aziende sanitarie devono orientare le proprie scelte ponendo i minori fragili al centro delle priorità assistenziali e finanziarie. Ora occorre che questo si traduca in atti conseguenti, immediati e verificabili».
LA REGIONE DEVE INTERVENIRE
«La Regione assuma formalmente un indirizzo politico chiaro e vincolante per garantire in primo luogo la presa in carico dei minori; che l’Asm renda pubblici criteri, dati e liste di attesa, garantendo trasparenza e equità; che venga convocato un tavolo urgente con famiglie, associazioni, operatori e istituzioni competenti».
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